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Qualità dell’aria in un’app: la startup di cinque studenti dell’Università del Piemonte Orientale

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L’intelligenza artificiale al servizio delle città e della salute delle persone. Si chiama CleanAir e nasce da cinque studenti di Informatica dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, ad Alessandria. Il progetto è un sistema di rilevazione e previsione dei livelli di inquinamento, che punta a diventare startup nell’arco di un anno: “Vogliamo costruire delle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria da montare sui mezzi pubblici: grazie all’enorme mole di misurazioni riusciremo, tramite tecniche di intelligenza artificiale, a predire i livelli di smog in punti specifici della città, oltre a mantenere una mappa dei livelli di inquinamento aggiornata in tempo reale”, spiegano i ragazzi, che hanno dai 22 ai 27 anni.

Matteo Cosentino di Alessandria, Marco Dossena di Desenzano del Garda e l’astigiano Christopher Irwin, sono al terzo anno della Laurea Triennale, mentre Alessandro Abluton di Asti e Manuel Ivoli di Aosta frequentano il secondo anno della Magistrale: il denominatore comune del gruppo sono i corsi di studi del professor Luigi Portinale, docente di Intelligenza Artificiale e di Machine Learning.

È proprio l’intelligenza artificiale lo strumento alla base del progetto che consentirà ad Amministrazioni e cittadini di consultare i dati in tempo reale tramite un’app: “Tentiamo di migliorare la vita delle persone passando attraverso la salute delle città”, afferma Cosentino.

Dietro all’iniziativa c’è infatti la consapevolezza della centralità del problema dell’inquinamento: “Avere una buona qualità dell’aria è un fattore determinante per la nostra salute: soprattutto in regioni come la Pianura Padana, che non solo è la più inquinata d’Italia ma anche fra le più inquinate d’Europa, diventa fondamentale agire in questo senso per salvaguardare la salute umana e il benessere di ciò che ci circonda”, dichiara Ivoli.

Il progetto ha partecipato a una challenge organizzata dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (Cini) a L’Aquila lo scorso settembre: “Ci siamo classificati secondi, su una decina di università provenienti da tutta Italia, partecipando insieme a un altro team del nostro corso di laurea che si occupa di monitoraggio di incendi in aree boschive – afferma Abluton, ideatore del progetto – Inoltre la parte di machine learning è il mio lavoro di tesi, e sono stato accettato come contributore al primo Convegno Nazionale sull’Intelligenza Artificiale, organizzato sempre dal Cini, dove ho illustrato il mio lavoro di fronte ad un pubblico di professori e ricercatori. A seguito di questa opportunità dovremmo apparire anche nel libro bianco sull’intelligenza artificiale in Italia redatto dagli organizzatori: un traguardo di cui andiamo molto fieri”.

Li abbiamo incontrati:

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ADRIANA RICCOMAGNO