La sicurezza sul lavoro sarà la colonna portante del Primo maggio 2025. “Uniti per un lavoro sicuro”: lo slogan scelto dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil rilancia i temi della prevenzione e della cultura della sicurezza, contro la piaga delle morti bianche.
A quasi un secolo e mezzo dai Martiri di Chicago, il potere simbolico del Primo maggio continua ad animare le piazze di tutto il mondo e Torino non fa eccezione. La manifestazione partirà alle 9 in piazza Vittorio Veneto, proseguirà per via Po e via Pietro Micca, fino al comizio conclusivo alle 11 in piazza Solferino, scelta a causa dell’indisponibilità per lavori pubblici di piazza San Carlo. Il fronte sindacale torinese sarà in prima fila come promotore dell’iniziativa, ma nelle retrovie non mancheranno i collettivi autonomi: “Il Primo maggio non è una proprietà privata, faremo il massimo per stemperare le tensioni”, ha detto il segretario di Cgil Torino, Federico Bellono.
Ispezioni insufficienti e cultura della sicurezza
“In un Paese civile come è l’Italia, tre morti sul lavoro al giorno gridano vendetta”, commenta il neo-segretario di Cisl Torino-Canavese, Giuseppe Filippone. Nel 2024, in Italia le vittime sul lavoro sono state 1090, in continuità con gli ultimi anni. “Nonostante i proclami, cambiamenti significativi non sono avvenuti – sostiene Bellono – La prevenzione e le ispezioni sono decisive: gli enti responsabili, come l’ispettorato Nazionale del Lavoro e i funzionari Spresal, sono numericamente insufficienti”. Dello stesso avviso sul problema delle ispezioni è il segretario di Uil Torino Piemonte, Giovanni Cortese: “Le visite sono poche e si ravvisano episodi di irregolarità in oltre il 70% dei casi. Il primo bimestre del 2025 ha segnalato un aumento del 16%: è una cosa orripilante”. Inoltre, il fronte sindacale ha insistito sulla cultura della sicurezza, legata a doppio filo con i cambiamenti politici: “Questa lotta deve continuare, a ogni livello. Manca la base: la cultura della sicurezza, che deve passare dai banchi di scuola all’ultimo cittadino”, sostiene Filippone.
Accanto ai drammi delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro, l’agenda del Primo maggio 2025 non dimentica i dilemmi sociali della disoccupazione giovanile, della cassa integrazione e della chiusura delle imprese: fenomeni che riguardano Torino e il Piemonte da vicino.
Le altre anime del Primo maggio
Il Primo maggio negli anni ha accolto anche rivendicazioni che valicano i confini del lavoro, dimostrando elasticità di fronte a ogni nuovo slogan combattivo: come ha anticipato La Stampa, torneranno in piazza autonomi e manifestanti anti-riarmo e anti-Ue, sulla falsariga delle proteste andate in scena durante la fiaccolata della vigilia del 25 aprile.
Lo slogan del Primo maggio 2024 “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale” quest’anno lascerà spazio al tema del lavoro sicuro, ma i venti di guerra internazionali, in un modo o nell’altro, saranno nuovamente protagonisti della manifestazione. “I temi della pace, di Gaza, dell’Ucraina riguardano anche il movimento sindacale e avranno la giusta attenzione sul palco – spiega Bellono, che poi aggiunge – Vogliamo una manifestazione partecipata dove tutti possano dire quel che pensano ma non deve diventare un’occasione per mostrare i muscoli. Faremo di tutto per stemperare le tensioni, dopodiché ognuno si assumerà le proprie responsabilità: non spetta a noi garantire l’ordine pubblico”.