I post-it colorati lasciati sul portone chiuso dell’Ufficio scolastico regionale (Usr) in corso Vittorio Emanuele II, 70 raccontano le motivazioni di studenti e studentesse del liceo Norberto Rosa contro il dimensionamento delle loro scuola. Così è finito il presidio organizzato il 19 febbraio da Flc Cgil e Cub davanti alla sede dell’Usr per dire no al progetto di accorpamento tra il liceo Norberto Rosa di Bussoleno e l’Istituto Ferrari di Susa, entrambi in provincia di Torino.
Il direttore scolastico regionale Stefano Suraniti ha rifiutato di ricevere la delegazione del presidio. Il suo no era rivolto ai sindacati, mentre si è reso disponibile a incontrare studenti e genitori. “Abbiamo considerato il fatto come molto grave trattandosi di uno sciopero regolarmente indetto dai sindacati – spiega Sara Busoli, genitrice presente al presidio – La nostra risposta è stata: o tutti o nessuno.”
“Questo presidio è stato voluto dal corpo docente e dal personale Ata, dagli studenti, dalle associazioni dei genitori e da un comitato cittadino che si è costituito perché si prospetta un accorpamento fra il Rosa e il Ferraris, due scuole secondarie di secondo grado” spiega Eleonora Giovannetti di Flc Cgil.
“Il comitato è nato per riunire la comunità di persone che si è creata intorno al Rosa – spiega Sara Busoli, genitrice che fa parte del comitato Insieme per il Rosa – Ci sono studenti, genitori, lavoratori di altre scuole, ex insegnanti, semplici cittadini, tutte le persone che hanno a cuore il Rosa. È un’istituzione che ha sempre rivestito un ruolo importante nella nostra comunità, viene chiamato da tutti il Norbi o più spesso il Rosa. Da qui il nome del comitato.” E continua a spiegare: “Ancora prima di fondarlo, avevamo lanciato a settembre una campagna di raccolta firme online che raggiunto 4000 adesioni. Da lì è nato il nostro comitato.”
“Quello che chiediamo è di non procedere con l’accorpamento della nostra scuola, il liceo Norberto Rosa di Susa di Bussoleno – chiarisce la professoressa Alicja Szewera, docente del liceo – e di avere una dirigenza scolastica stabile, fisso, a tempo indeterminato, visto che è il terzo anno che siamo in reggenza” dichiara la professoressa.
“Non si tratta solo dell’anno in corso ma proprio di scongiurare l’accorpamento anche per gli anni che verranno” dice Chiara, la rappresentate d’istituto degli studenti presenti in gran numero al presidio.

“Questo delle reggenze è un fenomeno che è stato molto diffuso negli ultimi anni perché erano bloccate le graduatorie per le nomine dirigenziali – racconta Busoli – Poi è stato bandito un concorso che, dopo un periodo di stallo per via di un ricorso al Tar, è stato sbloccato alla fine dell’estate scorsa. Adesso l’Ufficio scolastico regionale deve redigere un documento con l’elenco delle scuole a cui deve essere attribuita la dirigenza” spiega Busoli. E Giovanneti di Flc Cgil aggiunge: “Il Rosa non è l’unica scuola in reggenza nella provincia di Torino. Di recente, a seguito di un concorso, ci sono state delle immissioni in ruolo di dirigenti scolastici che sono stati assegnati ad altre scuole ma non al Rosa.”
“Abbiamo chiesto di parlare con Stefano Suraniti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale per due motivi – spiega Busoli del comitato Insieme per il Rosa – il primo è che il Rosa non è stato introdotto, a settembre, nel documento che riporta le scuole che stanno aspettando la nomina di un dirigente. La seconda è che questo ufficio è quello competente a constatare che non ci sono i presupposti perché il Rosa possa essere soggetto a dimensionamento.”
“Infine – aggiunge professoressa Szewera – chiediamo anche il cambio dell’attuale reggente in corso d’anno, perché si è incrinato definitivamente il rapporto di fiducia con la comunità scolastica” chiarisce la professoressa. “Capendo che non c’era l’adesione da parte del territorio, la città metropolitana di Torino in un documento appposito non dava seguito all’accorpamento tra le due scuole” spiega Busoli. “In questo documento – aggiunge – si faceva riferimento a una riunione del 17 maggio 2024 richiesta dalla nostra attuale reggente, nonché dirigente dell’Istituto tecnico Ferrari, come momento di origine di questa proposta. Dopo aver fatto richiesta di accesso agli atti abbiamo avuto accesso al verbale della riunione 17 maggio e abbiamo potuto constatare che è stata proprio la nostra dirigente all’origine della proposta.