di Giorgia Gariboldi
Torino maglia nera dello smog: non è poi così vero. O almeno non a febbraio e non rispetto a Milano, Bologna e Venezia. Il confronto tra la media giornaliera dei valori di pm10 registrati nelle quattro città assegna il record di città più inquinata a Venezia. Un risultato a sorpresa ma da contestualizzare, dal momento che tre su quattro centraline Arpa prese in esame si trovano fuori città, a Mestre e a Marghera. In tutte le città analizzate, l’aria è stata irrespirabile nella seconda metà del mese, in particolare dal 15 al 25. I valori più elevati invece sono stati registrati nei primi due giorni, quando numerosi Comuni hanno limitato la circolazione o bloccato il traffico. A Milano, al secondo posto, la soglia giornaliera di 50 μg/m3 stabilita dalla legge come limite per non considerare l’aria pericolosa, è stata superata per dieci giorni consecutivi. Lo stesso vale per Torino, al terzo posto. Rispetto alla centralina del Lingotto, quella di piazza Rebaudengo ha fornito risultati peggiori. Insieme a Venezia, il capoluogo piemontese ha il record di superamenti della soglia giornaliera di polveri sottili: 16 su 28 giorni totali. Milano si ferma a 15, a Bologna sono stati otto. Torino è l’unica tra le quattro città esaminate a non aver raggiunto soglie a tre cifre, non raddoppiando dunque i livelli massimi consentiti dalla legge. L’aria peggiore sotto la Mole si è respirata il secondo giorno del mese, quando il pm10 è stato di 94 μg/m3. Complessivamente, Bologna è stata la meno inquinata nel periodo esaminato. Un dato curioso se si considera che l’1 e il 2 febbraio l’aria nel capoluogo emiliano, con valori fino a 217 e 161 μg/m3 è stata la peggiore di tutto il mese, tra tutte le città coinvolte nell’analisi.