Tutelare e garantire la legalità nell’applicazione dei fondi previsti dal Pnrr. Nasce con questo intento il protocollo d’intesa firmato nella mattina di giovedì 9 marzo dal Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Luigi Vinciguerra.
L’idea della Città metropolitana è di replicare l’impegno intrapreso dalle Fiamme Gialle nei confronti della Città di Torino lo scorso 14 ottobre, sviluppando un’ulteriore attività di collaborazione interistituzionale finalizzata a un costante scambio di dati e informazioni per monitorare le attività di finanziamento pubblico e privato in seno all’applicazione del Pnrr. Lo Russo ricorda come nel corso del 2022 le amministrazioni locali abbiano lavorato alla ridefinizione dei progetti riguardo una vasta gamma di settori, dalla transizione ecologica all’inclusione sociale e le infrastrutture. Terminata la fase di progettazione, è giunto ora il momento di dare il via alle gare d’appalto, “una sfida importante per le amministrazioni italiane che soffrono un elevato stress per i tempi serrati e a causa dei tagli al personale, che solo a Torino, dal 2006, hanno causato la perdita di 5000 effettivi”, sottolinea il Sindaco.
Quella del Pnrr rappresenta “una grande occasione per il Paese che però rischia di essere anche uno spazio di manovra per la criminalità organizzata”, considerata l’enorme quantità di risorse pubbliche straordinarie, italiane ed europee, messa sul piatto. In tal senso, la collaborazione con la Guardia di Finanza e l’attuazione del nuovo protocollo costituisce, per la Città metropolitana di Torino, un’occasione importante a tutela degli investimenti e nel rispetto delle richieste avanzate dall’Unione europea. Come afferma il Comandante provinciale Vinciguerra, “l’obiettivo è rafforzare e rendere più performante il dispositivo anti frode e corruzione già strutturato” garantendo così la massima trasparenza delle procedure, l’esecuzione dei controlli preventivi sulla regolarità dell’assegnazione degli appalti, sull’impiego dei fondi pubblici, sulla realizzazione delle opere pubbliche e sull’erogazione dei servizi connessi al Pnrr.
Lo scorso anno, la Guardia di Finanza ha realizzato uno specifico piano operativo su tutto il territorio nazionale nei confronti dei soggetti attuatori e dei soggetti esecutori delle opere previste dal Piano, realizzando quindi una sorta di prima mappatura che renderà più agevole il monitoraggio durante la fase esecutiva. “La Guardia di Finanza”, conclude Vinciguerra, “vuole porsi al fianco delle amministrazioni pubbliche preposte al complesso e delicato compito di spendere al meglio le risorse stanziate dall’Ue”.
Quello che si prospetta all’orizzonte è uno scenario inedito considerate le cifre. Oltre ad una prima, fondamentale fase di controllo sull’avvio dei progetti, decisivo sarà da parte delle istituzioni riuscire non soltanto a portare a termine tutte le opere ma poi, una volta terminate, far sì che diventino un concreto propulsore per lo sviluppo economico e sociale dei territori, in Piemonte così come nel resto d’Italia.
Italia, Piemonte, Torino: tutti i numeri del Pnrr
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è parte integrante del fondo Next Generation EU approvato nel luglio del 2020 dal Consiglio europeo come piano straordinario in sostegno agli Stati colpiti dalla pandemia di COVID-19. Le risorse stanziate per l’Italia ammontano a 191,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono i 30,6 miliardi di euro previsti dal Piano Nazionale Complementare.
In termini pratici, la struttura del PNRR è articolata in sei campi d’applicazione, definiti missioni: “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”; “Rivoluzione verde e transizione ecologica”; “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”; “Istruzione e ricerca”; “Inclusione e coesione” e “Salute”.
Al momento il governo ha stanziato un fondo di 4,6 miliardi di euro destinati al Piemonte. La Città metropolitana di Torino, in qualità di soggetto attuatore, ha in gestione diretta 85 progetti per un finanziamento di circa 104 milioni di euro nell’ambito dell’edilizia scolastica, della viabilità e della riforestazione. Contemporaneamente svolge un ruolo di coordinamento cosiddetto “a regia” rispetto al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (30 milioni) e, soprattutto, ai Piani Urbani Integrati (234 milioni). Si tratta, in quest’ultimo caso, di 45 progetti destinati ai comuni della Città metropolitana per un ammontare di risorse pari a 120,6 milioni di euro, ricadenti nell’alveo della missione 5 del Pnrr e dunque legati al tema dell’inclusione e della coesione sociale. Sono articolati in 5 ambiti territoriali: Carmagnola (7 comuni per 16 milioni), Grugliasco (18 comuni per 57 milioni), Ivrea (8 comuni per 18,5 milioni), Pinerolo (8 comuni per 19 milioni) e la Val di Susa (4 comuni per 10 milioni). Nell’area urbana di Torino, invece, sono stati individuati 36 interventi per un contributo di 113,4 milioni di euro.