Il Pride invade il Piemonte. Quest’anno i cortei per i diritti della comunità Lgbtqi saranno in cinque province della regione. Prima volta per Vercelli, Alessandria e Asti.
Le manifestazioni sono organizzate da Piemonte Pride, la piattaforma nata nel 2017 sulla scia dell’ampia partecipazione al Torino Pride di quell’anno che coinvolse più di centomila persone. “Il Piemonte Pride, giunto alla sua terza edizione, è un esperimento riuscito – afferma la coordinatrice del Torino Pride Giziana Vetrano – siamo convinte e convinti che i pride continuino ad essere strumenti più efficaci per combattere in modo capillare ogni tipo di discriminazione. Ancora oggi è necessario moltiplicare i pride perché possano, in futuro, non essere più necessari”.
La stagione dei cortei inizia a Vercelli, che per la prima volta l’11 maggio ospiterà la parata arcobaleno, seguita da Alessandria il 1 giugno, Torino il 15 giugno, Asti il 6 luglio e Novara il 14 settembre. I cinque appuntamenti sono stati presentati questa mattina, martedì 7 maggio, presso il Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino, alla presenza degli assessori alle pari opportunità di Torino, Marco Giusta, e della Regione, Monica Cerutti.
Quest’anno rappresenta una ricorrenza importante per la storia del movimento Lgbt: il pride nasce infatti 50 anni fa, il 28 giugno del 1969, quando da un bar di New York, lo Stonewall Inn, partì la prima marcia di persone omosessuali che si ribellarono alle aggressioni subite fino a quel momento. Così ogni 28 giugno si celebra la giornata mondiale dell’orgoglio Lgbt. Una giornata che però non è solo celebrazione, come ricorda Vetrano: “Il pride è sempre e comunque una lotta, una richiesta di rivendicazione antirazzista e antifascista. Sempre”.
Oltre ai cinque cortei sono previste anche diverse iniziative di accompagnamento fra cui “I colori dell’amore” organizzato a Cuneo a maggio da Granda Queer e il festival “Prospettive” ad Alba, sempre a maggio, a cura del collettivo De Generi.
Tutti gli eventi di Piemonte Pride condividono un documento politico in cui sono racchiuse le istanze e le ragioni della comunità piemontese Lgbtqi. Accanto alle storiche rivendicazioni come quelle per le unioni civili o le adozioni, si trovano nuove battaglie come quella per il riconoscimento giuridico del poliamore. Ma c’è spazio anche per temi che non riguardano la “sola” comunità Lgbt: si parlerà di migranti, Ius Soli, clima e lavoro.
La piattaforma Piemonte Pride prende anche posizione rispetto alla sua partecipazione al Salone del Libro di Torino, in seguito alle polemiche di questi giorni: “Siamo sconcertati ma saremo presenti in modo più convinto degli altri anni in modo militante e antifascista, convinti che i diritti di ognuno siano i diritti di tutti”.