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Panico in piazza San Carlo, le indagini continuano. Oggi i medici tenteranno di svegliare il bambino

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Le indagini sul panico di piazza San Carlo di sabato sera durante la partita Juventus – Real Madrid, continuano, con alcune importanti novità. Prefettura, questura e digos non si sono mai fermate, e centinaia di persone hanno risposto agli appelli delle autorità per aiutare nella ricostruzione dei fatti.

Sono confermati i 1527 feriti, di cui 3 in condizioni stabili ma sempre gravi e in coma farmacologico indotto: una donna e una ragazza di 38 anni alle Molinette e un bambino di 7 al Regina Margherita. L’Ufficio stampa – al telefono con Futura – fa sapere che oggi i medici proveranno a svegliare il bambino.

Rimane ancora incerto il motivo che ha creato il panico tra le migliaia di persone presenti in piazza. Al momento alla questura di Torino non ci sono indagati o persone denunciate. Smentite anche le voci insistenti su Davide, il ragazzo con lo zainetto che a braccia aperte avrebbe volutamente creato il panico in piazza: la questura nega di averlo interrogato o di aver rilasciato note sul video diffuso dai media. Secondo Repubblica e la polizia, è stato completamente scagionato. Restano aperte le strade del petardo fatto scoppiare e della grata caduta sotto la spinta dei tifosi.

“Stiamo cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti” fa sapere il procuratore capo Armando Spataro, che smentisce la notizia secondo cui si starebbe procedendo con l’accusa di procurato allarme. Proseguono le polemiche sulle bottiglie di vetro fatte entrare in piazza sabato sera: i controlli della polizia sono stati poco approfonditi e non hanno rispettato l’articolo 8bis del regolamento comunale, che vieta la detenzione di bottiglie in vetro dalle 23 alle 7 di mattina. Critiche anche agli ambulanti e ai paninari. La maggior parte delle persone infatti si è ferita inciampando o cadendo sulle schegge.

In ultimo, si è scusato con un post su Facebook il senatore del Movimento 5 Stelle Alberto Airola che nella serata di sabato accusava i media di voler gettare fango sulle istituzioni cittadine. Il precedente post di accusa è stato rimosso, e oggi sulla sua bacheca si unisce al dolore delle vittime.

MARTINA PAGANI

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