La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Piano socio-sanitario, il Comitato per il diritto alla salute: “Basta ipocrisie e silenzi”

condividi

Mentre il Consiglio regionale si riunisce nelle sale di Palazzo Lascaris per discutere ancora una volta del Piano socio-sanitario regionale 2025-2030 (Pssr), i lavoratori e le lavoratrici protestano in strada. Nella mattina di mercoledì 17 dicembre il Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure, formato da sindacati e ordini professionali, ha affollato via Alfieri, per ribadire l’inadeguatezza del piano.

Il Piano è stato presentato dall’assessore Federico Riboldi come una svolta, che finalmente arriva dopo 30 anni e che rimetterà al centro le persone. Ma chi protesta non la pensa così. Uno dei nodi più controversi è la crisi del personale. “Nella sanità manca tutto, ma manca soprattutto chi lavora”, dicono i manifestanti, secondo cui le nuove misure non riescono a rendere più attrattive le professioni sanitarie.

Si chiedono aumenti per chi già c’è, visto che “quelli contrattuali sono stati assorbiti dall’inflazione”, ma anche orari dignitosi per un settore dove gli operatori hanno in media 57 anni. Sia per ricambio generazionale sia per colmare la carenza di personale, si chiedono anche nuove assunzioni. Tutti miglioramenti che richiedono una programmaticità che ad ora mancherebbe. Lo dimostra anche la mancanza di dati, sia epidemiologici che relativi a lavoratori e lavoratrici. Infatti, senza numeri non è possibile individuare dove e quali mancanze ci sono per porvi rimedio.

Un altro punto controverso del Pssr è quello relativo alla tecnologia. Secondo quanto previsto dal piano, la regione Piemonte sarà la prima in Italia ad adottare un nuovo Cup integrato con l’Intelligenza artificiale. Il Comitato non vuole demonizzare l’uso dell’Ia, ma sostiene che vada sfruttata in maniera adeguata. “Non può sostituire il personale, che è fondamentale nella cura”, dice al microfono una lavoratrice in protesta. Inoltre, complicherebbe troppo la vita agli anziani, che già hanno difficoltà con i servizi digitalizzati. Secondo i manifestanti, un ulteriore segnale di quanto questo piano aderisca poco alla realtà dei fatti.

Articoli Correlati