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Piano Aurora Barriera, le critiche dei residenti e le risposte dell’assessora Salerno

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Riqualificare strade, spazi pubblici e servizi. È l’obiettivo che il Comune si è posto con il progetto Aurora Barriera, entrato nel vivo nell’ultimo periodo. Il 28 novembre è stato infatti ufficialmente presentato il piano e il primo dicembre si è chiuso invece il concorso per la messa a punto del progetto definitivo.

Il masterplan è però già noto e ha destato qualche malcontento in parte dei residenti, tanto che quasi 1.200 persone hanno firmato due distinte petizioni per modificarne alcuni aspetti. I diritti di tribuna, presentati a Palazzo Civico alla presenza della presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, riguardano in primo luogo la rigenerazione urbana che mira a modificare la viabilità di alcune zone di Aurora e Barriera.

I residenti e i commercianti di via Martorelli contro la pista ciclabile

La prima petizione riguarda l’area pedonale di via Martorelli. Uno dei punti principali al centro delle critiche è la pista ciclabile che dovrebbe attraversare la via secondo quanto previsto dal masterplan. Al momento nella zona c’è già il limite dei 30 km/h e Giulia Magro, prima firmataria e segretaria dell’associazione di residenti e commercianti Pro.Mar, esprime le sue perplessità: “Nella via ci sono molti civici con passi carrai. Dove si farebbe la pista?”. L’intervento, per Magro, complicherebbe quindi la viabilità. “Non siamo contro i ciclisti, anzi. Ma la struttura della via garantisce già la loro sicurezza grazie al limite di velocità e alla presenza di dossi”. 

Per i 782 firmatari della petizione le criticità sono altre. Magro, sull’argomento, spiega: “Noi chiediamo che venga attuato il piano del 2010, che prevedeva il rifacimento di tutto il manto stradale. In particolare dovevano essere rimossi i binari del tram 4, che non passa più dalla via. Ma il progetto non venne mai realizzato come doveva essere in origine”.  Il rifacimento dell’asfalto e del marciapiede sono quindi gli obiettivi primari richiesti dai firmatari della petizione. Ma non solo: in via Martorelli c’è anche la questione dell’illuminazione, altro punto previsto dal piano di quindici anni fa. Magro commenta: “L’illuminazione pubblica dovrebbe essere sistemata da entrambi i lati. I pali che abbiamo ora sono vecchissimi e alti, con lampade a led che non garantiscono la giusta visibilità”.

Anche l’inserimento di panchine e isole pedonali è considerato rischioso da parte dei residenti: “In altre zone del quartiere l’installazione delle panchine ha favorito la presenza di zone di spaccio. Non vogliamo che accada anche nella nostra via, rendendola zona di bivacco”. Le isole pedonali, invece, potrebbero togliere spazio all’ampio marciapiede e ai parcheggi presenti. 

Le critiche al masterplan nella zona di Aurora

Sofia Ilaria Cavaciuti, prima firmataria di una petizione che ha raccolto 404 firme, lamenta che la zona e le problematiche individuate nel masterplan non sono sempre quelle che richiedono interventi più urgenti. In particolare critica la scelta di destinare ampia parte dei fondi per la riqualificazione in corso Palermo, dove il masterplan prevederebbe l’inserimento di alberi e piste ciclabili, con “il rischio di togliere spazio ai parcheggi”. Per Cavaciuti “la pista servirebbe in via Bologna, dove sono presenti diverse scuole”.

In generale, secondo Cavaciuti, “sarebbe stato più opportuno portare avanti una serie di interventi a pioggia, senza concentrare tutto su un unico asse e dovrebbero migliorare le iniziative e le realtà che già esistono in quartiere”. Si riferisce anche alle problematiche sociali che interessano la zona: “Gli anziani presenti agli incontri con il Comune hanno avanzato richieste molto semplici, come l’introduzione di bagni nei giardini pubblici – spiega – mi hanno fatto tenerezza”. Un’altra problematica, condivisa dai 404 firmatari della petizione, è la scarsa illuminazione su Lungo Dora Firenze. 

Le risposte dell’assessora Salerno

L’assessora alla Rigenerazione urbana Carlotta Salerno, raggiunta telefonicamente da Futura News, ha commentato alcuni dei punti focali dei diritti di tribuna. 

Sugli interventi in via Martorelli, l’assessora ha esposto la distanza nella visione del progetto: “Hanno richiesto un semplice intervento sull’asfalto, ma per noi il progetto in questione non può limitarsi a quello, riducono tutto a una semplice sistemazione dell’asfalto. Per noi sarebbe riduttivo”. Al tempo stesso Salerno esprime comprensione per la situazione di Barriera: “Non nascondo a me stessa e ai cittadini i problemi di quell’area, né li sottovaluto. Arredi urbani come le panchine possono essere utilizzate in maniera positiva o molto negativa. Va ricordato che il masterplan non è definitivo, ma semplicemente uno scenario. Con il soggetto che vincerà il concorso valuteremo nello specifico: l’obiettivo è che le modifiche non portino insicurezza”.

Salerno si è poi espressa sulla proposta di un’ipotetica pista ciclabile in via Bologna: “Non è fattibile spostare la zona di interesse dei lavori: l’amministrazione ha individuato l’asse di corso Palermo, grazie a uno studio approfondito che ha analizzato flussi e viabilità”.

L’assessora esclude dunque la possibilità di dedicare i fondi a zone diverse rispetto a quelle previste dal masterplan, ma sottolinea come l’area potrebbe essere interessata da alcuni interventi: “Via Bologna è stata esclusa dal progetto Aurora-Barriera perché sarà riprogettata per i lavori della metropolitana, come accaduto per via Nizza”. Salerno non si dice comunque sicura che gli interventi comporteranno l’inserimento di una pista ciclabile: “Non è di mia competenza, ma per i lavori di rifacimento il tema della mobilità sostenibile sarà sicuramente affrontato”. 

Il confronto Comune-residenti

Il mancato confronto con le istituzioni è una critica avanzata da entrambe le prime firmatarie delle petizioni. Salerno ha respinto le accuse fermamente: “Noi abbiamo fatto tredici focus group, tre incontri pubblici aperti a cui abbiamo rilevato una buona partecipazione e abbiamo stabilito un dialogo con le realtà del territorio e proprio l’ascolto ha portato all’elaborazione del masterplan”.

Diverse le versioni di Magro e Cavaciuti, secondo cui anche nelle rare occasioni in cui c’è stato un incontro tra cittadini e istituzioni non è stato fatto abbastanza, con “l’organizzazione di incontri poco pubblicizzati in cui le richieste avanzate dai cittadini non sono state prese veramente in considerazione”.

I temi sollevati dalle petizioni verranno comunque discussi il 29 gennaio alle 14.30 in Commissione 2.

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