“Una nonna ci chiama e fa ‘mi insegnate a giocare a Minecraft?’”, racconta Mauro Maurino della Cooperativa sociale “Crescere insieme”. “Aveva un nipote all’estero. Ci parlava al telefono ma non avevano niente da dirsi – spiega – perché si ha da dire quando si condivide un’esperienza”. La digitalizzazione si scopre essere un’occasione soprattutto per gli over 65. Proprio quella classe d’età che si pensava non avesse nulla a che fare con le risorse del mondo virtuale. La condivisione di esperienze e linguaggi, invece, è un momento prezioso per combattere l’isolamento in cui molte persone anziane finiscono per rinchiudersi una volta andate in pensione, o dopo aver perso una persona cara, ad esempio. Seniores Online vorrebbe essere quell’occasione.
L’Italia, infatti, è un Paese anziano. L’Italia è anche un Paese in ritardo rispetto alla rivoluzione digitale. Seniores Online, il nuovo progetto realizzato da Torino Valley, con il supporto della Regione Piemonte, agisce sui due fronti. Mira a realizzare una community digitale di persone over 65, in grado di interagire agilmente tra loro, ma anche di sviluppare competenze digitali che la facciano sentire parte attiva della società.
“La nuova piattaforma social ‘Seniores Online’ aiuta le persone più fragili a non sentirsi escluse dalle rivoluzioni complesse che accompagnano il nostro tempo”, ha detto l’Assessora regionale Vittoria Poggio. Il progetto si inserisce nell’alveo alla legge sull’invecchiamento attivo promulgata dalla Regione nel 2019. “Studiosi di tutto il mondo si sono soffermati sulla realtà italiana che presenta una curva demografica sbilanciata sulla terza età. Allo stesso tempo c’è uno scarso livello di digitalizzazione. Quindi servono interventi urgenti per rimuovere gli ostacoli che impediscono alle persone anziane, più fragili, di godere dei benefici di un invecchiamento attivo”, ha detto Vittorio Pasteris, moderatore dell’incontro.
Stimoli artistici, culturali, relazionali, sono tutte risorse su cui punta il progetto. La community dovrebbe fornire uno strumento multidisciplinare che metta in contatto le persone anche attraverso la promozione di eventi a iniziative sul territorio piemontese. I contenuti e servizi del progetto saranno targetizzati, e andranno dalla salute allo sport, a tutte quelle attività volte a ricucire il tessuto sociale di chi ha più di 65 anni.
Per Vittorio Pasteris il problema è che “non siamo imparati a invecchiare”. “Si parla spesso di geriatria – commenta Massimo Aimone, pensionato – ma oggi si dovrebbe forse parlare si ‘seniorsofia’. Non siamo più gli anziani di settant’anni fa. Continuare a pensare che questa età sia una malattia è un errore”. Per un Paese che invecchia ma che ha una silver economy fiorente e in crescita, sembra sempre più urgente, come suggerisce Maurino, “riaprire il dialogo tra una cultura del ‘quanto manca’ e una cultura del futuro”.
Il progetto è attualmente nella fase di raccolta di adesioni, partirà dal mese di gennaio.