Visti i tempi e l’importanza dell’appuntamento il Pd torinese punta a “un accordo politico, che passi tramite un’ampia condivisione nel partito e nella coalizione, e si sono messi a disposizione per sostenere questo percorso”, come si legge nel comunicato diffuso dopo la riunione. In sottofondo si sente l’eco della rinuncia alle primarie, lasciando in campo solo l’ipotesi di una consultazione online. Così termina una giornata, quella di oggi, 15 febbraio, che era partita proprio con un faccia a faccia tra i potenziali protagonisti delle ipotetiche primarie.
Dopo il primo “round” tra i favoriti è toccato agli outsider confrontarsi pubblicamente nell’arena organizzata da Mario Giaccone e la sua lista Monviso insieme a Mimmo Portas e ai Moderati.
Due settimane fa si era svolto l’atteso faccia a faccia tra Stefano Lo Russo e Mauro Salizzoni, oggi è toccato a Igor Boni, Enzo Lavolta e Gianna Pentenero.
Molti i temi trattati, dall’ambiente fino al lavoro.
Per Igor Boni la parola d’ordine è stata discontinuità, legando insieme le esperienze amministrative di Castellani, Chiamparino e Fassino che: “hanno positivamente trasformato la nostra città ma ora è terminata un’era, si tratta di dire andiamo avanti e non torniamo indietro”, ha spiegato.
Durante il dibattito si è parlato più volte di giovani e tutti i candidato si sono dimostrate concordi che trattenere in città gli studenti che si formano a Torino e troppo spesso iniziano a lavorare da altre parti, rappresenti una delle sfide principali della prossima consiliatura.
Enzo Lavolta ha poi introdotto con forza il tema green: “Qualora diventassi sindaco non ci sarà un assessore all’ambiente, questo compito sarebbe direttamente in mano a me, l’ambiente non può più rientrare nel perimetro di una responsabilità personale”, ha concluso Lavolta.
La base torinese però inizia a preoccuparsi dell’attivismo del competitor del centrodestra, Paolo Damilano, che durante il weekend ha tappezzato coi suoi manifesti tutta la città, facendo capire, come se ce ne fosse bisogno, che occorre fare in fretta. Le incognite però sono molte, e i candidati in gara ancora troppi. I front runner sono Stefano Lo Russo, grande favorito, e Mauro Salizzoni, ma dagli altri non arriva alcun cenno di resa.