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Da Pennac a Sepúlveda, il meglio della letteratura al Salone del Libro di Torino

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Una ragazza che scruta l’orizzonte, oltre un muro protetto dal filo spinato, grazie a un volume aperto e capovolto. È l’immagine di locandina, disegnata dall’illustratore e regista Gipi, della trentesima edizione del Salone del Libro di Torino (18-22 maggio), presentata nella mattinata di oggi giovedì 27 aprile al Museo del Risorgimento. Il titolo di quest’anno è “Oltre il confine”, che, in un certo senso, risponde anche agli obiettivi dell’ambizioso direttore editoriale del Salone Nicola Lagioia: superare il successo della passata edizione (più di 125.000 presenze) e confermare Torino come capitale europea della cultura.

“Aprile è il più crudele dei mesi per chi non ha seminato in autunno, diceva il Poeta”: apre così la presentazione del programma Lagioia, con una frecciatina neanche troppo velata al Salone di Milano, reduce dal clamoroso flop di presenze di editori e visitatori. Il “Tempo di Libri” è ormai passato e Torino non si fa trovare impreparata, con tanti ospiti di fama mondiale che mettono i presupposti a un’edizione da record. Parteciperanno premi Nobel come Svetlana Aleksievič, premi Pulitzer come Philip Schultz e Richard Ford, scrittori del calibro di Daniel Pennac e Luis Sepúlveda e le migliori firme giornalistiche italiane, da Domenico Quirico a Ezio Mauro, da Maurizio Molinari a Mario Calabresi. “Lo spettro di Milano ci ha inseguito per tanti mesi” dichiara, con un velo d’emozione, la sindaca Chiara Appendino a margine della conferenza stampa “ma la presentazione di oggi mi sembra la migliore risposta che Torino potesse dare”.

“Saranno presenti 1060 case editrici, più dell’anno scorso” annuncia raggiante Lagioia, dopo le polemiche sulle possibili defezioni di alcuni editori per via della quasi contingente manifestazione meneghina. Ma il Salone si espande anche fisicamente: saranno 45mila i metri quadri che i padiglioni del Lingotto Fiere metterà a disposizione per la cinque giorni di Torino. Sono previsti spazi nuovi, come “Solo noi stesse” che permetterà al pubblico di incontrare le donne che stanno cambiando il mondo, o “Gastronomica“, per riconsiderare il valore del cibo e e dell’alimentazione. In più anche tanti eventi al di là del Lingotto, come la lettura di “Il giro del mondo in 8o giorni” sulla mongolfiera di Borgo Dora o quella di “20.000 leghe sotto i mari” nel Sommergibile Andrea Provana al Parco del Valentino. Un’esperienza culturale di lettura a tutto tondo perché, come ricorda l’ex ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, citando Calvino, “leggere un libro è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà. Ma quel libro , stai certo, avrà una buona fine”.

EMANUELE GRANELLI