La sesta giornata delle Olimpiadi di Pechino 2022 si è aperta con lo splendido bronzo di Omar Visintin nello snowboard cross maschile. A un giorno dalla grande delusione di Michela Moiolini – uscita in semifinale e finita all’ottavo posto nello snowboard cross femminile – il 32enne di Merano ha acciuffato un terzo posto che sembrava un miraggio quando nel dicembre scorso si era dovuto fermare per un grave infortunio al gomito sinistro. Un’impresa che sfiorata anche dal connazionale Tommaso Leoni, che si è dovuto accontentare dell’ottava posizione dopo essere andato ad un passo dalla finale. All fine è l’austriaco Alessandro Haemmerle a salire sul tetto del mondo, davanti al canadese Eliot Grondin. Il bottino olimpico della delegazione italiana sale così a otto medaglie (2 ori, 4 argenti e 2 bronzi). A guidare il medagliere è la Norvegia con dodici podi in totale, di cui cinque ori, tre argenti e quattro bronzi.
Oggi vi raccontiamo l’incredibile storia di Jenise Spiteri, l’unica atleta maltese ai Giochi, che ha dovuto rinunciare a una casa per poter gareggiare a Pechino 2022.
Jenise Spiteri: dalla vita in un furgone ai Giochi di Pechino 2022
Nata in California, da bambina Jenise Spiteri sognava di fare l’attrice. Nonostante ciò, durante liceo aveva deciso di seguire un altro percorso di vita: diventare una snowboarder professionista. Così, nel gennaio del 2012, Jenise scriveva sulla sua pagina Facebook: “Cercasi qualcuno che mi insegni ad andare sull’halfpipe domani. Qualcuno disponibile?”.
Jenise aveva poche possibilità di gareggiare con la nazionale olimpica degli Stati Uniti, così una delle sue compagne le consigliò di provare a qualificarsi per le Olimpiadi con al petto la bandiera di Malta, patria natale dei suoi nonni paterni, immigrati in America durante la Seconda Guerra Mondiale. Una scelta che aveva un elevato senso strategico ed emotivo per Jenise: massimizzare le chance di gareggiare alle Olimpiadi e rendere onore a suo nonno, ex produttore di pattini per ghiaccio, morto nel 2010.
Il percorso sportivo di Jenise è tutt’altro che semplice. Lo snowboard è una disciplina particolarmente costosa – per attrezzatura e utilizzo degli impianti – così l’atleta maltese ha dovuto auto-finanziarsi grazie a raccolte fondi online e al supporto del Programma di formazione per la solidarietà olimpica, un progetto volto ad aiutare le nazioni a costruire un proprio programma sportivo. I fondi però non riuscivano a mantenere tutte le ingenti spese a carico di Jenise.
Una mancanza di denaro che ha indotto Jenise ha decidere di vivere per due anni prima nella sua auto e poi in un furgone, per risparmiare sull’affitto di una casa. “Ho sofferto molto il freddo dato che non avevo il riscaldamento. Ma questo mi ha fatto risparmiare molti soldi per gli allenamenti ed è questo ciò che mi importava” ha affermato durante un’intervista.
Dieci anni dopo da quel post di Facebook in cui chiedeva aiuto per imparare a gareggiare in halfpipe, Jenise Spiteri è diventata la prima snowboarder maltese a competere alle Olimpiadi invernali, e l’unica atleta a rappresentare Malta ai Giochi di Pechino. “Portare la bandiera del mio Paese è una sensazione che non riesco a spiegare. Tantomeno riesco a rendermi conto che sono qui” ha sottolineato. Janise non è riuscita a qualificarsi per l’halfpipe, arrivando penultima. Ma la sua storia è un esempio per tutti coloro che inseguono il sogno olimpico, e non solo. “Con la mia esperienza, voglio mostrare a tutti che se si è tenaci abbastanza si può raggiungere qualsiasi obiettivo. Non importano le difficoltà durante il cammino, bisogna saper zittire quella voce interiore che cerca di bloccarti” ha affermato Jenise.