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Pd e LeU in piazza Castello per “difendere la Costituzione”. Replica Versaci: “Nessun attentato alla democrazia”

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Il Partito Democratico ha risposto al Movimento 5 Stelle e alla Lega sulla questione del veto del Presidente della Repubblica sul professor Paolo Savona, indicato come ministro dell’Economia dall’ormai ex presidente del Consiglio incaricato, il professor Giuseppe Conte. Il luogo della contesa è sempre lo stesso: il Palazzo della Prefettura. Ieri, 28 maggio, in piazza Castello 1500 persone hanno detto sì all’appello del Pd e del segretario cittadino Mimmo Carretta, a cui hanno aderito tutte le sigle del centrosinistra, comprese Articolo Uno-Liberi e Uguali, i Radicali e i Moderati, per “difendere la Costituzione e le istituzioni democratiche”.
Carretta ha definito la manifestazione “un momento importante di resistenza democratica”, condito da diversi applausi per Mattarella e concluso con il canto dell’inno di Mameli. Stefano Lo Russo, capogruppo dem al Consiglio Comunale – che lunedì non si è tenuto in segno di protesta dei pentastellati contro le decisioni di Mattarella – ha invitato tutte le forze di centrosinistra a mettere da parte le divisioni con un obiettivo: “fermare l’onda autoritaria e fascista che sta dilagando nel Paese”. Infine, Carretta ha invitato tutti a “difendere la nostra Repubblica, una Repubblica antifascista, e la nostra Costituzione che ha 70 anni ma ancora elementi per difenderci dalle derive populiste”.

D’altra parte, il presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci ha tenuto una diretta Facebook e si è rivolto agli utenti dei social per spiegare il motivo per cui i suoi colleghi di partito non si sono presentati in Sala Rossa, mentre a lui e al sindaco Chiara Appendino, anche lei assente in verità, sono state consegnate simbolicamente copie della Costituzione dai consiglieri del Pd, con i quali c’è stato un animato scambio di battute. “In qualità di presidente del Consiglio e in segno di rispetto delle istituzioni ho deciso di presentarmi in aula, perché rappresento tutto il consiglio e non solo una parte”, ha spiegato Versaci, che si è scusato per la lite con gli esponenti del Pd. “Mi dispiace se ho usato dei toni un po’ esagerati, ma non ho accettato tutto quello che mi veniva detto perché la Costituzione l’ho sempre rispettata e difesa e ho votato no al referendum. Abbiamo una Costituzione bellissima e chi l’ha scritta ha pensato che si potesse anche chiedere l’impeachment nei confronti del presidente della Repubblica. Non c’è stato attentato alla democrazia e alle istituzioni, si stanno usando strumenti che i parlamentari hanno a disposizione. Non buttiamo tutto in caciara, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni”, ha concluso.

ARMANDO TORRO

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