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Parco della Salute, si punta al 2027

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Il 20 aprile si è svolta al grattacielo della Regione la cabina di regia per il Parco della Salute. Occasione l’insediamento del nuovo commissario per la realizzazione del progetto, Marco Corsini, dopo la nomina da parte del governo, finalizzata a sbloccare un piano ideato all’inizio degli anni Duemila, che prevede la realizzazione di un polo ospedaliero e di ricerca nella zona ex Avio-Oval.

Il nuovo polo ospedaliero andrà a sostituire gli attuali ospedali Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita e Cto: l’orizzonte di fine lavori è stato posto al 2027, con una prima scadenza fissata dalla Regione a novembre 2023 per l’ottenimento dei fondi da parte del governo.

Il presidente della Regione Alberto Cirio ha sottolineato l’importanza di questa nomina: “La vicenda del Parco della Salute prende le mosse diverso tempo fa. Abbiamo attraversato un momento storico complicato con un aumento dei costi delle materie prime e c’era il rischio che si dovesse ripartire da zero. Era necessario procedere con un intervento straordinario”. Cirio ha inoltre messo in luce il coinvolgimento delle diverse istituzioni del territorio nel progetto e la sinergia tra di esse, considerata fondamentale in questo momento anche dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo, per il quale la città sta vivendo un momento di transizione e si trova di fronte a un bivio, con molti progetti importanti che necessitano della collaborazione delle amministrazioni per dare risposte ai cittadini, anche se il colore politico è differente. Collaborazione che è stata assicurata anche da Università di Torino e Politecnico, per la realizzazione di un centro per la medicina e la ricerca.

Per il neo commissario Corsini, speranzoso di ripagare la fiducia in lui riposta, siamo in una fase del Paese in cui ci sono anche troppi soldi e che il tema è spenderli e farlo bene. La cabina di regia è fiduciosa che in tempi brevi i processi per la realizzazione del progetto prenderanno il via. Il termine rimane dunque il 2027 ma se la questione si sbloccasse più velocemente le tempistiche potrebbero accorciarsi. Non è invece nei piani un ridimensionamento dei requisiti prestazionali, per i quali c’è la volontà di mantenere standard elevati.

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