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“Oblò. Notizie da smacchiare”, una miniserie contro la disinformazione

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Una lavastoviglie trasportata a spalle da alcuni soldati ucraini. È venuta di lì, da quella fotografia poi utilizzata per alimentare disinformazione sulla guerra, l’idea per l’ambientazione della nuova serie tv prodotta dalla Scuola Holden e da Rai Kids, con la consulenza scientifica dell’Archivio di Stato di Torino. Si chiama “Oblò. Notizie da smacchiare” ed è ambientata in una lavanderia a gettoni ricostruita proprio nei locali lungo la Dora della Holden. 

Il pubblico di riferimento è composto da ragazze e ragazzi tra gli 8 e i 12 anni.  “L’obiettivo è fornire agli spettatori una cassetta degli attrezzi per difendersi da fake news e disinformazione”, ha spiegato il direttore dell’Archivio di Stato Stefano Benedetto. Non tanto un insieme di informazioni, ma un metodo che si potrà “ereditare” dai protagonisti della mini serie in 10 puntate. Due giovani adulti iscritti al primo anno di università interpretati da Ginevra Rosso e Carlo Ponti, alle prese con le prime attività dell’indipendenza, come quella di farsi il bucato da sé. 

«Non a caso – ha commentato il regista Davide Carreja Fus – si incontrano in lavanderia». E in lavanderia incontrano pure una serie di esperti che li accompagnano nella “demolizione” di fake news, dai vaccini al cambiamento climatico. Dal climatologo Luca Mercalli allo storico Alessandro Barbero, dalla divulgatrice Roberta Villa alla giornalista Anna Toniolo, fino al direttore del Museo Egizio Christian Greco, presente alla presentazione della miniserie. 

“Chi entra in un museo – ha detto Greco sorridendo – lo fa animato dalla curiosità, che a volte viene uccisa da due chilometri di didascalie. Ben vengano iniziative di questo tipo e di tutto ciò che stimola il ritorno della curiosità, una cosa che farà bene al Paese». 

“Oblò. Notizie da smacchiare” sarà disponibile da venerdì 23 febbraio su RaiPlay e in onda da lunedì 26 febbraio, alle ore 18.05, su Rai Gulp.

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