Ieri, lunedì 8 novembre, abbiamo cominciato il secondo anno del master “Giorgio Bocca” e, per farci ispirare, siamo andati in gita: un doppio incontro con aziende che, ciascuna nel proprio ambito, rappresentano l’eccellenza.
Prima tappa: Cambiano, al quartier generale di Pininfarina, la nota multinazionale del design di automobili, imbarcazioni, edifici, ma anche bici e monopattini. Pininfarina, al suo novantunesimo anno di età, ha firmato le carrozzerie delle auto più iconiche del mondo del cinema: sua l’Alfa guidata da Vittorio Gassman ne Il sorpasso di Dino Risi. Silvio Angori, amministratore delegato di Pininfarina, ci ha parlato della “parabola” dell’azienda: con la crisi finanziaria del 2008 il marchio ha dovuto ripensare il proprio modello di business e cambiare i mercati di riferimento. Qui emerge lo “stile”: mantenere inalterata l’eleganza e il senso del bello, ma adattarsi per sopravvivere, puntando sulla diversificazione dei prodotti e la creazione di vetture in serie limitata e personalizzate.
Seconda tappa: La Morra, tra le colline delle Langhe. Siamo andati nella sede di Poderi e Cantine Oddero, l’azienda che possiede uno dei marchi storici tra i produttori del Barolo. Un vino che è frutto dei vigneti nebbiolo e che l’azienda, grazie a terreni sparsi per il territorio, diversi per composizione e gusto dell’uva, mescola per ottenere un nettare pregiato. Oggi il timone dell’azienda è affidato a Isabella Oddero: proprio lei ci parla di una storia che si lega a doppio filo con quella del territorio. Il rispetto per queste colline è ereditato dal nonno Giacomo, che durante la sua esperienza di assessore all’agricoltura per la provincia di Cuneo firmò i disciplinari per salvaguardare la provenienza dei vini di Langa e Roero, avviando le produzioni locali al riconoscimento dei marchi Doc e Docg. Qui il metodo è tutto: vinificare non è semplice e l’attenzione al dettaglio è massima, persino nella scelta del legno per le botti dove si conserva il vino: Oddero punta su un rovere importato dall’Austria.
Metodo e stile sono attributi che servono anche nell’attività giornalistica: perché in un mondo dove l’informazione è troppa, non bisogna smettere mai di imparare a distinguersi.