Domenica a Canelli un forte nubifragio ha paralizzato la piccola città alle porte della valle Belbo, scaricando 74 millimetri in poco più di un’ora. “È stato un evento davvero intenso – spiega Paolo Faggella, uno degli amministratori del sito Dati meteo Asti –, causato da una serie di temporali ripetuti che hanno stazionato sulla zona. L’intensità ha raggiunto i 250 millimetri orari, tipica dei fenomeni più intensi”. Faggella sottolinea, tuttavia, che l’evento di domenica 4 giugno non è stato da record per la zona: “Ci sono stati alcuni episodi più violenti in passato sia nella valle Belbo, come nel 2018, che nell’alto Astigiano”.
È proprio la zona a nord di Asti l’ “osservata speciale” durante l’estate in quanto molto più soggetta ai fenomeni temporaleschi violenti. “La zona compresa tra la collina torinese, la Valcerrina e il Monferrato casalese – continua Faggella – sono spesso teatro di temporali a supercella che possono generare intense grandinate e poderose raffiche di downburst, le raffiche di vento discendenti dalla nube”. La supercella è un particolare sistema convettivo, distinto dalla presenza di una forte corrente ascensionale rotante, definito mesociclone, che richiede particolari condizioni atmosferiche. Tipica delle Grandi Pianure americane, la supercella è un grado di generare fenomeni tornadici e ultimamente ha fatto parlare di sé anche in Italia.
Supercelle e mcs, fenomeni in aumento?
A osservare la situazione negli ultimi mesi sembrerebbe che i fenomeni temporaleschi volenti siano aumentati. “In realtà è difficile formulare una statistica circa la maggior frequenza di tali dinamiche – prosegue Faggella – ma sicuramente il progresso della tecnologia ha consentito di raccogliere maggiori testimonianze e dati relativi alle precipitazioni”. Anche in merito alla localizzazione è impossibile prevedere precisamente dove avverrà il temporale: “È possibile individuare la macroarea all’interno della quale si possono verificare le precipitazioni, ma ci sono molte variabili che possono influenzare la loro formazione, come la direzione dei venti e la posizione dei rilievi”. Nell’astigiano sono state tre le supercelle più devastanti dal 2010 in poi: quella dell’8 luglio 2011, quella del 21 giugno 2012 e infine quella dell’11 agosto 2019.
Ma non sono solo le supercelle possono causare danni e disagi durante il periodo estivo. Ci sono anche gli mcs, i sistemi convettivi a mesoscala, grappoli temporaleschi estesi per decine o centinaia di chilometri. A differenza delle supercelle, di solito non portano grandinate estreme, ma possono causare ingenti quantitativi di pioggia.