Al Castello del Valentino si è sempre disegnato il futuro. Nel 1860 è diventato la sede della Scuola di Ingegneria, mentre ora ospita il corso di laurea in Architettura del Politecnico di Torino. Le sue sale da sempre sono abituate ad assistere alla nascita di nuovi progetti, uno slancio verso il domani al quale hanno assistito anche oggi. Il Salone d’onore è stato scelto per annunciare una grande iniziativa: si chiama “Nodes – Nord ovest digitale e sostenibile” e coinvolge le università del Piemonte, della Valle d’Aosta e delle province lombarde di Pavia, Como e Varese. Il suo valore è sostanzioso perché per realizzare tutto quello che il progetto prevede sono stati stanziati 110 milioni di euro, un pacchetto di fondi in arrivo direttamente dal Pnrr.
Parola d’ordine: collaborazione
Il progetto si preannuncia come un investimento importante, utile per far avviare un piano di sviluppo coordinato che possa permettere al Nord ovest (ma non solo) di crescere e di innovarsi. Per questo motivo una particolare attenzione verrà riservata al mondo delle imprese, della ricerca e della formazione. Prende il nome di “ecosistema” proprio perché si lavorerà nell’ottica della collaborazione e della coordinazione. Nodes, infatti, è stato pensato come una grande rete di collaborazioni, che vede capofila l’Università degli studi di Torino e il Politecnico, il cui rettore è anche il presidente del progetto: “Nodes ha tutti i presupposti per portare avanti la sua missione di innovazione delle nostre pmi e di nascita di start up – ha spiegato Guido Saracco, rettore del Politecnico – siamo riusciti a farci assegnare un finanziamento molto ingente che avrà una ricaduta importante sulla società, promuovendo e rafforzando la collaborazione tra il sistema della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali”.
Già al lavoro
Il tempo di vita del progetto è di tre anni. In questo frangente i fondi verranno assegnati tramite bandi realizzati ad hoc per i settori ai quali Nodes si rivolge. Sono i più disparati, ma l’obiettivo è sempre uno: promuovere la crescita e lo sviluppo dei territori . Tra le prime azioni c’è la digitalizzazione delle imprese, con un occhio di riguardo alle piccole e medie imprese. E proprio alle aziende sono rivolti i primi due bandi a cascata, del valore complessivo di 35,5 milioni di euro. Di questi, 25,3 milioni saranno destinati alle aziende del Nord ovest e in parte a quelle del Mezzogiorno per i progetti di ricerca e sviluppo. I restanti 10,2 milioni saranno utilizzati per facilitare l’accesso delle startup e delle pmi ai servizi di supporto per le strategie di innovazione. Si inizia così e poi nel corso del tempo verranno suddivisi gli altri fondi e verranno scelte le linee di indirizzo.
La ricerca al centro di Nodes
Proprio perché la volontà di Nodes è quella di dare una spinta alla crescita a 360 gradi, i bandi saranno rivolti a settori molto diversi tra loro. Oltre al tema dell’Industria 4.0, ci si dedicherà a progetti per la mobilità sostenibile e l’aerospazio, sostenibilità industriale e green technologies, industria del turismo e cultura, montagna digitale e sostenibile, industria della salute e silver economy, fino all’agroindustria primaria e secondaria. In tutto questo, a rappresentare un valore aggiunto sarà la ricerca: per questo motivo il ruolo delle università è centrale. Così 5,8 milioni di euro saranno destinati per sostenere i progetti “Proof of Concept” proposti da ricercatori che intendono valorizzare i risultati della propria ricerca verso lo sfruttamento commerciale, così come più di 2 milioni di euro saranno destinati per formare nuovi talenti attraverso dottorati di ricerca.