Si trovava in centro a Torino per trascorrere una serata con gli amici. “Eravamo in macchina e un gruppo di ragazzi ha provato a salire”. È solo l’inizio dell’aggressione che ha subito ieri sera Nicolò Pirlo, figlio del campione del mondo 2006. Momenti di tensione raccontati dallo stesso giovane sulla sua pagina Instagram, dove ha pubblicato un video in cui si vedono gli autori della aggressione incappucciati. Dopo il tentativo di entrare in macchina, il gruppo ha iniziato a tirare calci e pugni alla vettura. Nicolò e il suo amico hanno messo la prima e se ne sono andati, ma prima di allontanarsi completamente il ragazzo ha fatto una storia sui social per denunciare l’accaduto.
“È normale trovare in centro quattro ragazzi che lanciano sassi sulla macchina, sputando e tirando calci?”, chiede Nicolò. E nelle sequenze finali del video si vede proprio uno dei ragazzi che lancia qualcosa con violenza verso la macchina. Non è chiaro se il gruppo abbia agito con la volontà di colpire proprio Nicolò Pirlo oppure se si sia trattato di un episodio che avrebbe potuto capitare a chiunque. Ma è normale? Ovviamente no, eppure situazioni di questo genere capitano ormai ogni settimana.
Le zone della movida sono spesso il palcoscenico della violenza, tanto che i controlli dei carabinieri sono aumentati. Non solo per contrastare il fenomeno specifico delle baby gang, sempre più diffuso, ma soprattutto per fare in modo che la sicurezza generale venga garantita. A maggior ragione dopo quello che è accaduto a Mauro Glorioso, studente di medicina colpito alla testa da una bicicletta elettrica lanciata dalla balconata Murazzi mentre era in fila per entrare in discoteca. Nicolò Pirlo non ha subito lesioni e quanto accaduto è ora al vaglio dei carabinieri. In molti hanno voluto mostrare al ragazzo la propria vicinanza e tra questi c’è anche il rapper torinese Shade. “Questa gente – scrive sui social– non solo non è juventina, ma non è proprio tifosa. È solo frustrata”.