Questa mattina, vcnerdì 10 gennaio, alle OGR – Officine Grandi Riparazioni è stata inaugurata la mostra “New Urban Body”, un’esposizione itinerante che ha fatto tappa a Torino. Si tratta di un’iniziativa che propone una selezione di progetti di rigenerazione urbana realizzati in tutto il mondo.
Spazi che si rinnovano in base alle esigenze dei cittadini. Gli interventi di housing sociale ridisegnano il tessuto delle città, ne raccontano l’evoluzione e i mutamenti: sono i nuovi corpi urbani. “La trasformazione degli stili di vita corrisponde a un diverso modo di utilizzare gli spazi: sono cambiati i posti dove le persone lavorano e i modi in cui le famiglie si organizzano”, spiega Alberto Anfossi, segretario generale della Compagnia di San Paolo. “Le OGR costituiscono un luogo molto adatto ad ospitare la tappa finale di una mostra che racconta il percorso di trasformazione dei nuovi corpi urbani”, afferma Massimo Lapucci, segretario generale di Fondazione CRT e presidente di European Foundation Centr.
“New Urban Body”- esposizione che sarà in programma alle OGR fino al 9 febbraio – propone anche una serie di interventi che sono stati realizzati in questi anni a Torino, grazie al contributo di fondazioni come Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT e alla collaborazione delle istituzioni locali. I “new urban bodies” che hanno trasformato la città sabauda e che sono stati selezionati per la mostra sono dieci: le OGR stesse, Cascina Fossata (inaugurata nel novembre scorso), Sharing Torino, Open Incet, Luoghi Comuni San Salvario, Luoghi Comuni Porta Palazzo, Nuvola Lavazza, Beeozanam, Vivo al Venti e Distretto Sociale Barolo.
Sono storie di cambiamento del territorio torinese raccontate dalla mostra itinerante – partita dalla Triennale di Milano del 2017 e passata negli anni a Roma, Genova, Palermo e appunto Torino- insieme ad altri progetti nazionali e internazionali raccolti in quattro sezioni tematiche: abitare, lavorare, fare e partecipare e appartenere.
Agli @OgrTorino è stata inaugurata #NUB, New Urban Body – Esperienze di generazione urbana. Una mostra promossa da #FondazioneHousingSociale. Aperta fino al 9 febbraio!https://t.co/5zBoSLqiIW pic.twitter.com/P9rZa4YQds
— Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore (@FSocialVenture) January 10, 2020
All’interno della mostra si possono trovare storie come quella del Distretto Sociale Barolo. Il Distretto fa parte di un’area di quasi 20mila quadrati costruita nel 1829 da Giulia Colber e Carlo Tancredi Falletti di Barolo e lasciata dagli eredi alla città. L’Opera Barolo è una struttura al servizio del bene comune che persegue una serie di azioni rivolte agli abitanti del quartiere: istruzione, avviamento al lavoro e inclusione sociale.
Collocato tra via Cottolengo e via Cigna, il Distretto Sociale Barolo è un progetto di housing sociale che esiste da alcuni anni. “L’Opera Barolo ha riqualificato il distretto tra il 2010 e il 2016, grazie alla collaborazione della Regione Piemonte. Oggi ospita almeno 100 persone, tra studenti, turisti e persone in difficoltà”, spiega Tiziana Ciampolini, consigliere delegato all’Innovazione Sociale Opera Barolo. Il distretto inoltre collabora con almeno 16 realtà che operano sul territorio e che si occupano di favorire l’integrazione dei rifugiati appena arrivati in città. “Il nostro obiettivo non è l’assistenzialismo ma la ricerca della giustizia sociale, seguendo l’idea originale della famiglia Barolo”, aggiunge Ciampolini.
Al di là del fiume Stura, tra i quartieri di Pietra Alta e Falchera, si trova Sharing Torino, un progetto nato nel 2011, dalla conversione di un ex immobile delle Poste Italiane. Una struttura multifunzionale, costituita da 122 appartamenti trilocali, bilo e monolocali,oltre a 58 camere hotel, destinate perlopiù a studenti fuorisede e insegnanti. Sharing Torino offre anche molti servizi rivolti ai cittadini ed è un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere. “Abbiamo uno sportello per la compilazione del modulo ISEE, una sala meeting dove vengono organizzate riunioni di condominio e un doposcuola rivolto ai ragazzi che si svolge due volte a settimana”, spiega Luca Pugliese di Sharing Torino. L’immobile oggetto di riqualificazione è stato convertito con un finanziamento (il 90% del totale) operato dalla Fondazione CRT.