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Mutazioni e sostenibilità, le parole-chiave di Biennale Tecnologia

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“Mutazioni per un futuro sostenibile”. Sarà questo il titolo della prima edizione di Biennale Tecnologia, in programma dal 12 al 15 novembre 2020. Una promessa mantenuta dopo il Festival che l’anno scorso ha celebrato il 160esimo anniversario della fondazione del Politecnico di Torino. Il complemento ideale di Biennale Democrazia, con cui a partire dal prossimo novembre si alternerà di anno in anno sviluppando un dialogo su due temi cruciali della vita associata.

La presentazione di questa mattina, 17 giugno, è stato il primo evento pubblico dal vivo al Castello del Valentino dopo la quarantena. L’incertezza sulla situazione sanitaria è chiaramente un’incognita per i prossimi mesi. Un maxi-schermo in piazza San Carlo e una piattaforma online consentiranno di seguire in diretta alcuni eventi di Biennale Tecnologia anche da remoto, ampliando così la potenziale platea del pubblico. L’auspicio del rettore del Politecnico Guido Saracco è comunque che la rassegna possa accogliere il maggior numero possibile di visitatori: “Da settembre gli studenti torneranno a popolare le nostre aule, ma la capienza sarà probabilmente ridotta al 30-40%. Faremo del nostro meglio per ricreare il senso di comunità che si respirava l’anno scorso”.

Non sarà possibile eguagliare le 50 mila presenze di novembre 2019, ma l’offerta si arricchisce di un obiettivo finale in più rispetto a quello del Festival: alla riflessione interdisciplinare sul legame tra tecnologia e umanità, la prima edizione della Biennale aggiunge infatti il tema della sostenibilità. Una scelta che si propone di integrare gli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite per il 2030, come chiarisce il curatore della rassegna Juan Carlos De Martin, docente del Politecnico e co-fondatore del Centro Nexa: “Vorremo aggiungere qualcosa rispetto all’agenda definita tempo fa dall’Onu, soprattutto rispetto a quanto accaduto nel mondo negli ultimi mesi. ‘Sostenibilità’ significa non soltanto rispetto delle risorse, ma creare società più resilienti e giuste”.
A collaborare con De Martin, Angela La Rotella, dal 4 maggio nuova dirigente di Cultura e comunicazione del Politecnico, e Luca De Biase, confermato nel ruolo di curatore scientifico: “Noi ci adattiamo all’ambiente e lo modifichiamo, aprendo la strada a mutazioni sempre nuove, ma l’innovazione migliora le nostre vite se ha uno scopo. Quello che intendiamo proporre è un’agenda che guidi l’esplorazione del possibile, cambiando paradigma rispetto a una società che punta sulla massima efficienza” ha spiegato De Biase.

Le sedi principali di lezioni, incontri, dibattiti, mostre e laboratori saranno il polo universitario di corso Duca degli Abruzzi, il Castello del Valentino e il Circolo dei lettori. Sui relatori per il momento c’è riserbo, come ha chiarito De Martin: “Siamo fiduciosi di avere nomi importanti, ma non conoscendo ancora l’evoluzione della pandemia molti preferiscono aspettare prima di confermare la loro presenza”. Con alcuni ospiti si sta valutando la possibilità di procedere con collegamenti a distanza da inserire in un programma “Off”. Un programma che vedrà rafforzarsi la collaborazione con musei e partner come Paratissima e Torino Film Festival, entrambi in programma a pochi giorni di distanza dalla Biennale.

LUCA PARENA

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