Un accordo dal valore di 800 mila euro. È la cifra che la società turistica Alpitour World devolverà nei prossimi quattro anni al Museo Egizio di Torino per rinnovare la storica esposizione di via Accademia delle Scienze e promuovere attività congiunte. Il culmine di questa collaborazione arriverà nel 2024 con i festeggiamenti del bicentenario del museo. I dettagli sui rinnovamenti strutturali per l’anniversario verranno però svelati solamente nei prossimi mesi.
Il viaggio: crocevia tra cultura e turismo
Il viaggio è al centro dell’accordo tra il Museo Egizio di Torino e Alpitour e può essere declinato sotto vari aspetti: “E’ un tema che nella storia si è sempre trattato. Esso può essere visto sia a livello geografico che temporale. Il museo non deve essere una fortezza chiusa e grazie ad Alpitour questa estate ci saranno sette serate in cui l’ingresso al museo sarà totalmente gratuito. Chi non può viaggiare, potrà fare un salto nel tempo” spiega il direttore del museo Christian Greco.
Qualche dettaglio però sui piani futuri di questa collaborazione è stato svelato: in futuro saranno installati dei totem digitali che mostreranno il lavoro che si svolge negli archivi, inoltre nei villaggi Alpitour i bambini potranno partecipare a dei laboratori dedicati al mondo dell’Antico Egitto.
Ezhaya (Alpitour): “Oggi le imprese si devono occupare di ambiente, sociale e cultura”
L’altra grande protagonista è Alpitour, storica multinazionale turistica, che negli ultimi mesi ha totalmente rivoluzionato la propria visione di impresa: “Per noi oggi è un punto di svolta. L’azienda ha cambiato pelle dallo scorso 24 novembre, dopo 75 anni di storia – sottolinea il presidente Pier Ezhaya – Le grandi aziende non possono più produrre solo reddito,lle ma devono anche occuparsi di sociale, ambiente e cultura. Questa collaborazione deve essere la prima pietra della cattedrale. Vogliamo essere di fianco al Museo, che permette alle persone di migliorarsi e contribuisce alla crescita della qualità della vita dei cittadini. Torino rappresenta il nostro baricentro e punto focale”.
E questo patto può assumere un valore simbolico molto forte secondo il presidente di Alpitour: “Noi crediamo che turismo e cultura siano stabilizzatori di pace. Conoscendo altre società diverse dalla nostra è possibile evitare certe situazioni che stiamo vedendo sul suolo europeo”.