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La direttrice del Museo del Cinema: “Troppi tagli, siamo in emergenza”

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“Siamo uno dei festival più economici, il nostro budget si ferma a 300mila euro – spiega Gaetano Capizzi, fondatore e direttore di Cinemambiente, la rassegna cinematografica attenta ai temi ambientali giunta alla ventesima edizione – l’80% dei quali proviene però da sponsor privati”. L’edizione, presentata questa mattina e che durerà dal 31 maggio al 5 giugno, è stata organizzata in fretta e furia e ha visto il proprio budget ridotto di circa il 20% rispetto al passato, come tutte le attività del Museo del Cinema. Lo spiega la direttrice Donata Pesenti. “Abbiamo dovuto tagliare le risorse un po’ dappertutto. Come museo abbiamo quasi 700mila spettatori l’anno, siamo uno dei dieci più visitati in Italia, ma fatichiamo a tenere in piedi le attività ordinarie. Siamo in emergenza. Ci sono alcuni giorni in cui i visitatori si trovano di fronte code da cinque ore, ma non abbiamo le risorse per aprire biglietterie fuori dal museo”. Tagli, budget e politica si prendono in fretta il palcoscenico della presentazione del festival. “La Regione Piemonte investe nel Museo 2 milioni e 400mila euro”, si difende Antonella Parigi, assessore alla cultura.

“Il Museo deve vivere e non sopravvivere: dal prossimo ripianamento arriveranno 300mila euro”, le fa eco Francesca Leon, pari ruolo al Comune.

Eppure il direttore Capizzi aveva giudicato positivo il rapporto con l’amministrazione Cinque Stelle: “Ci siamo trovati d’accordo sui temi e la città ci segue con decisione, il suo sostegno è convinto, va bene così”. E tutto sommato positivo era stato anche il giudizio del direttore su Torino in campo ambientale: “Non abbiamo crisi di rifiuti, i servizi idraulici e la distribuzione elettrica sono buoni. Certo, la città potrebbe far meglio sui mezzi di trasporto: è nata per essere girata in bicicletta, se ce l’ha fatta Amsterdam con quel freddo possiamo mettere da parte le auto anche noi”.
In attesa che i conti migliorino, e con loro pure i livelli di smog che, in verità, spaventano i torinesi ogni inverno, Cinemambiente si affaccia al terzo decennio di vita con alcune novità: “Oltre alla denuncia, quest’anno vogliamo dar voce agli stili di vita positivi. Purtroppo spesso sono ancora casi isolati, ma dall’esempio può nascere l’imitazione”.

In totale, il festival ha in programma 105 proiezioni e tante iniziative fuori dal grande schermo. Come il 5 giugno quando, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, la Mole si colorerà di verde.

MARCO GRITTI

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