Il voto spagnolo di domenica 10 novembre – le quarte elezioni negli ultimi quattro anni – ha consegnato l’istantanea di un paese diviso e frammentato. Pedro Sanchez e il Partito Socialista (PSOE) sono arrivati primi, come alle ultime elezioni del 28 aprile: 28% dei voti e 120 seggi. Ma non bastano per governare. Proprio poche ore fa il presidente del consiglio in carica e Pablo Iglesias, leader della sinistra radicale di Unidas Podemos, si sono incontrati nella sede del Congresso di Madrid per siglare un accordo che prevede la nascita di un “Gobierno de coalición progresista”. I due partiti – se sommati – arrivano a 155 seggi: ne mancano diversi per arrivare alla maggioranza assoluta (176). PSOE e Unidas Podemos dovranno valutare un possibile accordo con la sinistra catalana, rappresentata da ERC, e con gli altri partiti nazionalisti e indipendentisti presenti in Parlamento. Ma proprio le tensioni con Barcelona e le formazioni che rivendicano la secessione da Madrid hanno favorito l’emergere e l’avanzata di un partito che fino a pochi anni fa non esisteva nemmeno: Vox.
L’estrema destra guidata da Santiago Abascal oggi è la terza forza politica del paese. Vox era entrato per la prima volta in Parlamento durante le ultime elezioni. I 24 seggi che il partito aveva ottenuto il 28 aprile sono più che raddoppiati dopo il voto di domenica. Vox infatti raggiunge quota 52 seggi e scavalca sia la sinistra radicale di Unidas Podemos (35) che il partito centrista di Ciudadanos (10). Un risultato travolgente per una forza politica che fino a pochi mesi non aveva nemmeno diritto a partecipare ai dibattiti e ai confronti tra leader della televisione pubblica.
L’avanzata dell'”onda verde” di Abascal porta il nome di una provincia, di una città: Murcia. Con il 27,99% dei voti e 3 deputati eletti Vox è il primo partito nella città del Sud Est spagnolo. Un risultato storico: si tratta della prima provincia spagnola ad essere conquistata dall’estrema destra. A Murcia i due partiti protagonisti del bipartitismo (ormai morente) spagnolo, Pp (Partido Popular) e Psoe ,rimangono alle spalle di Vox, rispettivamente al 26,51% e al 24,76%.
“Siamo l’unica alternativa. Ecco perché abbiamo vinto a Murcia. Una pagina di storia è stata scritta: siamo pronti a costruire un futuro. Vox è l’unica forza che vuole difendere l’unità della Spagna e le libertà di questo paese”. Lourdes Mendez non si stupisce del successo dell’estrema destra in città. La neodeputata di Vox, numero uno nelle liste elettorali, ha commentato le elezioni di domenica durante i festeggiamenti che si sono tenuti nel quartiere murciano de “La Flota”, all’interno della sede del partito. “Rivendicheremo i valori costituzionali che troppo spesso sono stati calpestati negli ultimi mesi da Sanchez e dai socialisti”. La polemica catalana incendia gli animi dentro Vox, un partito che è nato sull’onda di un crescente nazionalismo ostile alle rivendicazioni degli indipendentisti di Barcelona.
“Abbiamo raddoppiato i seggi rispetto alle elezioni di aprile. Santiago Abascal aveva definito il Congresso come “tempio dell’eufemismo e dei tabù”, dove non si poteva parlare e discutere di alcune leggi e provvedimenti. Ora sarà più difficile ignorare e marginalizzare Vox”. Le parole di Joaquin Robles – neodeputato, numero tre delle liste elettorali di Murcia – mettono bene a fuoco quello che i socialisti e gli altri partiti dovranno tenere presente nei prossimi giorni e mesi. Non sarà più possibile trattare Vox come una forza irrilevante dell’emiciclo parlamentare. I numeri – o meglio, i 52 deputati – si faranno presto sentire.
Un partito che non è disposto a fare sconti, nemmeno ai suoi potenziali alleati, con cui governa già da dicembre scorso nel Parlamento regionale di Siviglia, in Andalusia: l’inedito esecutivo a tre formato da Ciudadanos, Partido Popular e appunto Vox. “Accordi e alleanze li faremo soltanto nell’interesse dei murciani e degli spagnoli, non in base a giochi di poltrone e incarichi”, ammonisce Luis Gestoso, il terzo dei neodeputati di Vox eletto a Murcia, numero due nelle liste elettorali.