Torna l’appuntamento con il Moving Bodies Festival Butoh e Performance Art al Teatro Espace di via Mantova 38 a Torino. La quinta edizione del festival si terrà da martedì 26 giugno fino a lunedì 2 luglio e avrà come tema la “Metafora”. Attraverso la metafora i concetti prendono una forma che prima non avevano. La mostra è curata da Ambra G. Bergamasco.
Il Moving Bodies Festival si riconferma inserendo all’interno del suo programma non solo spettacoli di danza Butoh e performance art proposti da artisti di fama internazionale, ma anche degli incontri mirati all’innovazione culturale e all’impresa culturale dove sarà possibile condividere con gli addetti ai lavori le strategie per un nuovo approccio di economia culturale sostenibile.
Il Festival prenderà il via martedì 26 giugno alle ore 21 con il concerto di Edoardo Striani astrofisico, musicista e divulgatore scientifico che presenta “La musica delle stelle”, serata di musica e astrofisica.
Cosa sono il Butoh e la Performance Art?
Il Butoh è stata definita la danza dell’anima, una forma espressiva molto elevata, capace di portare all’esterno i paesaggi poetici di ogni danzatore, la relazione tra spazio e corpo, l’ascolto interiore, la capacità di movimento interno che prende vita attraverso il corpo. Nasce negli anni ’50 nel dopoguerra giapponese, che per il Giappone significa soprattutto “dopo Hiroshima”, come risposta alle esigenze artistiche dell’arte di avanguardia.
La Performance Art nasce tra gli anni 60-70, prende spunto e si lascia influenzare da correnti artistiche come il Dadaismo, che ha avuto grande ascendente anche sul Butoh. E’ un’espressione artistica molto diretta, senza compromessi che similmente alla danza Butoh porta in scena uno spaccato della realtà nel quale le azioni sono dirette e ripetute. Il corpo è presente anche nella sua assenza, si gioca con il ritmo e con il tempo.
Alle performance di questa edizione si affiancheranno anche dei laboratori, gli Intensive Summer Practice in programma dal 29 giugno al 10 luglio 2018 con la partecipazione di Ambra G. Bergamasco, Masaki Iwana, Manuela Macco e Maruska Ronchi.