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Professional dreamers: i sogni delle donne in mostra al museo del Risorgimento

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Eriko Horiki era un’impegata di banca e ora crea carta tradizionale giapponese, Debora Rizzetto ha lavorato come orafa per molti anni prima di consacrare la propria vita all’apicoltura, Lucie Branco è stata una delle prime tre donne ammesse alla Compagnons du devoir du tour de France, associazione di artigiani d’eccellenza. Sono solo alcune delle protagoniste della mostra Professional dreamers, inaugurata il 6 marzo al museo del Risorgimento, dove rimarrà esposta fino al 29 giugno.

La mostra, con il sottotitolo “L’occhio del fotografo, lo sguardo dello psicologo”, è nata dalla collaborazione tra i fotografi Gianni e Tiziana Baldizzone e la psicologa Remigia Spagnolo, partendo dall’obiettivo di rappresentare tramite la fotografia i sogni professionali delle donne, che per Spagnolo sono “una conquista e una riconquista della nostra autenticità”. Per questo nella realizzazione delle fotografie sono stati “cercati gli elementi, le tracce del sogno, che potessero essere visualizzati pur rimanendo evanescenti”, spiega Tiziana Baldizzone. “I commenti psicologici aggiungono alle fotografie l’analisi, svelando simboli e archetipi, in un dialogo tra le due discipline che è stato replicato anche nell’allestimento della mostra”.

Le fotografie, elemento fondamentale della mostra sono esposte su pareti bianche. Le didascalie sono stampate su pannelli di tessuto semitrasparente mentre i commenti, curati dalla dottoressa Spagnolo, sono disposti su tavoli, al centro della sala.

Il progetto si sviluppa intorno alle storie di quindici donne, ognuna delle quali “ha partecipato attivamente, non solo come soggetto, dialogando noi fotografi e con la psicologa”, continua Baldizzone.

Valeria Ferrero, referente piemontese della Fondazione Marisa Bellisario, che patrocina la mostra, sottolinea proprio questo aspetto: “È una mostra viva, che ora accoglie le storie di quindici donne straordinarie ma che presto si espanderà, è una mostra potente”.

Ammirazione anche da parte dell’assessora alla Cultura Rosanna Purchia: “È particolarmente significativo inaugurare alle soglie della giornata internazionale delle donne una esposizione su tenacia e professionalità femminili, doti che solamente noi donne sappiamo portare avanti con coraggio, anche quando comporta stravolgere le nostre vite”.

Nei prossimi mesi sono previsti incontri tra alcune delle donne protagoniste della mostra e il pubblico: il 12 marzo, nella settimana delle Special Olympics, ci sarà Elisabetta Mijno, campionessa paralimpica di tiro con l’arco e chirurga della mano; il 9 aprile Annalisa Buffo, neuroscienziata e Riccarda De Eccher, alpinista e artista; l’11 giugno l’astrofisica Patrizia Caraveo e l’imprenditrice Helen Nonini.

La mostra è sostenuta da Fineco, ma anche dal Consiglio regionale del Piemonte – Consulta delle elette, dalla Camera di commercio di Torino – Comitato per l’imprenditoria femminile, e patrocinata dalla Città di Torino, dall’Ordine degli Psicologi del Piemonte e dallo Iusto – Rebaudengo università pontificio salesiana di Torino.

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