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Morto Andrea Chiarotti, pilastro del para ice hockey nazionale

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Il mondo dello sport piange Andrea Chiarotti. Leader dell’hockey paralimpico nazionale, è morto nella notte tra il 7 e l’8 giugno per un male incurabile che lo aveva colpito più di un anno fa. Piemontese di Torre Pellice, Chiarotti fu hockeysta normodotato fino al 1990, quando un incidente in moto gli provocò l’amputazione della gamba destra. Non si diede per vinto e creò le basi per un movimento paralimpico hockeystico di livello nazionale, che avrebbe trovato il suo coronamento nei Giochi invernali di Torino 2006, quando l’Italia per la prima volta partecipò in questa disciplina.

“Ciaz” – questo il suo soprannome – è stato giocatore del team Sportidipiù Tori Seduti e capitano della Nazionale per oltre dieci anni, guidandola in tre edizioni dei Giochi Paralimpici, oltre a Mondiali ed Europei. Proprio agli Europei, nel 2011, arrivò il primo storico successo dell’Italia, grazie a un 2-0 sulla Repubblica Ceca. Una vittoria importante, cui ha fatto seguito il secondo posto nel 2016 e l’onore di essere il portabandiera della delegazione italiana alle Paralimpiadi di Sochi del 2014. In Russia arrivò un sesto posto, migliorato dall’insperata quarta posizione nell’edizione sudcoreana di PyeongChang 2018, dove solo i padroni di casa hanno infranto il sogno azzurro di una medaglia, a tre minuti dalla fine. Questa Nazionale ha raggiunto il miglior piazzamento di sempre ai Giochi: Chiarotti ne era il team leader. Adesso ha lasciato un vuoto, ma anche un’eredità. La sua passione verso l’hockey continuerà a vivere nei colleghi.

 

In questo podcast l’ultima intervista che ha rilasciato a Futura News.

Listen to “L’hockey paralimpico da Torino a PyeongChang” on Spreaker.

VALERIO BARRETTA