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Morte Andrea Soldi. La sorella: “Una condanna morale, i Tso devono cambiare”

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“Per noi è una condanna morale. Ora ci auguriamo che queste persone vengano destituite dal lavoro e che le cose cambino”. Sono parole commosse, e al tempo stesso ferme, quelle di Maria Cristina, sorella di Andrea Soldi dopo la sentenza di condanna per il medico psichiatra e i tre vigili urbani ritenuti responsabili della morte del 45enne, malato di schizofrenia paranoide.

Il giudice, nella sentenza per omicidio colposo, ha deciso di aumentare la pena rispetto ai 18 mesi chiesti dal pm, oltre a stabilire un risarcimento di 295mila euro. “Non contestiamo l’entità della pena ma è significativo e di notevole importanza che il giudice l’abbia aumentata di 2 mesi – sottolinea Maria Cristina Soldi -. Il risarcimento? Dico la verità, non ho memorizzato quale sia la somma, l’importante è che ci vengano rimborsate le spese legali. A noi interessa la condanna morale. È necessario che i Tso cambino, che sia dato aiuto alle famiglie e ai malati psichiatrici, che vanno sostenuti sin dall’inizio della loro patologia. Mio fratello era intelligente e lucido, anche se malato: ha patito la sofferenza. Su questo abbiamo puntato, vediamo se risulterà anche nelle motivazioni della sentenza”.

Questa mattina i familiari si sono recati in piazza Umbria, dove era stato effettuato il Tso nei confronti di Andrea Soldi: “Siamo qui con uno striscione per rivivere quel 5 agosto 2015. Sono provata – ammette la sorella di Andrea -. Non abbiamo mai chiesto vendetta ma non mi parlate di perdono, perché non esiste. I vigili non hanno mai avuto uno sguardo di umiltà nei nostri confronti, sono sempre stati arroganti. Il medico, invece, sin dall’inizio aveva detto che gli era spiaciuto moltissimo”.

FEDERICO PARODI