Uno strumento di diffusione del suono. Ma anche tre coordinate: mondo, Italia, Torino. Questi i significati di “Monitor“, la parola che dà il titolo al nuovo festival di Torino che si svolgerà allo Spazio211 il 10 e il’11 luglio. L’ultima sfida di Gianluca Gozzi, ex direttore artistico di Todays, si fonda su una line-up il cui obiettivo è “il superamento dei confini e delle definizioni”, dice il direttore artistico.
Spiccano i nomi degli headliner di ciascuna serata. Da un lato gli Shame, gruppo post-punk londinese che nel 2023 con l’album “Food for worms” ha definitivamente convinto il pubblico anche non appassionato del genere. Dall’altro, Arooj Aftab, un’artista con una mescolanza di culture alle spalle (è nata in Arabia Saudita, cresciuta in Pakistan e vive a New York) che si riflette perfettamente in una produzione musicale difficilmente inquadrabile in schemi preimpostati ma indubbiamente affascinante.
Ma non ci sono solo loro. In cartellone anche gli Yīn Yīn, band olandese per collocazione geografica ma del sud-est asiatico per il suono, così come Maria Chiara Argirò, pianista britannica d’adozione ma con radici italiane.
Gozzi spiega che questa line-up è “l’espressione della volontà di superare i confini. Spesso si tende a costruirla in modo casuale, partendo dal budget. Noi abbiamo preso subito una direzione chiara. Gli artisti che si esibiranno provengono da tutto il mondo. Non è solo mescolanza geografica, ma anche un intreccio di background musicali”.
Le due serate si completano con il pop decadente di Luvcat, il folk di Richard Dawson, l’indie-pop oscuro di Gia Ford e il rock tutto torinese dei The Cherry Pies. Sia i biglietti per le singole serate che l’abbonamento per il Monitor sono disponibili su Dice.