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Mille firme contro il centro commerciale dietro il Comala

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Mille firme per la petizione contro la costruzione di un centro commerciale sul giardino Caserma Lamarmora di corso Vittorio Emanuele II, dietro l’associazione culturale Comala. Il progetto, non ancora approvato e quindi non ufficializzato, porterebbe a edificare un’area commerciale proprio sopra il giardino, che è una delle pochissime aree verdi rimaste nella circoscrizione 3. Questa mattina sono state presentate delle modifiche al progetto a Maria Grazia Grippo, presidente del consiglio comunale. Sembra esserci un’apertura da parte di quest’ultima, che durante la conferenza ha indicato il 13 aprile come data per una convocazione alla commissione consigliale.

Il parco è un’area frequentata nonostante presenti un’ala compromessa da anni, e soprattutto ospita circa 160 alberi ad alto fusto, che verrebbero abbattuti nella costruzione del centro. Inevitabili le conseguenze negative sulla qualità dell’aria, che però non sono state calcolate o quanto meno comunicate. Secondo i firmatari della petizione, il progetto prevede la perdita di circa la metà dell’area del parco. Proprio su questo aspetto, quindi, si chiede al comune maggiore chiarezza. Un bilancio della sostenibilità, che faccia una stima dei costi del progetto anche in termini ambientali. E che poi, venga comunicato ai cittadini. 

“Chiediamo al comune di essere coinvolti nel progetto” dichiara Nicolangelo Miletto, portavoce del comitato Cit Turin per Torino sostenibile, nonché uno dei tre firmatari della petizione. “Prima di autorizzare la costruzione, bisogna che vengano spiegati tutti i passaggi ai cittadini e alla circoscrizione”. Circoscrizione rappresentata dalla presidente stessa, Francesca Troise, che a margine dell’incontro conferma la volontà di essere coinvolti nella progettazione. “Chiediamo infine che gli interventi vengano limitati al minimo. Se non è possibile abolire la costruzione del centro, che almeno si mantengano le aree verdi” conclude Miletto. In coda, l’appello al sindaco Lorusso da parte dei firmatari: “Nel suo programma elettorale la salvaguardia del verde in città era prioritaria”.

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