La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Mercato del lavoro in Piemonte: il ritmo di crescita è andante moderato

condividi

Nel 2024 il mercato del lavoro italiano ha mostrato segnali positivi, con un aumento dell’occupazione e una diminuzione della disoccupazione. A dirlo è il report di Unioncamere Piemonte sul mercato del lavoro. Dai dati rilevati emerge che in Piemonte sono in aumento le persone con un’occupazione (con un tasso di occupazione che arriva al 69,0%): si parla di circa 352mila persone in più che hanno trovato un impiego rispetto all’anno precedente. L’aumento è trainato principalmente dai settori delle costruzioni e del turismo, in crescita rispettivamente del 6,6% e del 6,3%.

Diminuisce inoltre il tasso di disoccupazione che scende del 5,4%. A risultare disoccupate sono 283mila persone in meno rispetto alle precedenti rilevazioni. In più, a differenza di quanto registrato a livello nazionale, in Piemonte, nel corso del 2024, anche le persone inattive sono diminuite di 28mila unità rispetto al 2023. In lieve diminuzione rispetto all’anno precedente anche la disoccupazione giovanile (15-24 anni): nella fotografia che ci offre Unioncamere Piemonte è del 18,3%, rispetto al 20,3% del 2023. Questo dato, sebbene sia inferiore rispetto a quello nazionale (20,3%). continua a essere superiore alla media europea (14,6%).

In aumento l’occupazione per persone in possesso di un titolo di laurea e post-laurea (+2,8%) e soprattutto per diplomati e diplomate (+3,3%). In misura più ridotta crescono le assunzioni anche per le persone con titoli di studio meno qualificati (+2,6%).

Il numero medio delle persone occupate in Piemonte nel 2024 si è attestato a 1.854 mila, il 3,0% in più rispetto alla media 2023. Il 55,3% è rappresentato da persone di genere maschile, il 44,7% è di genere femminile.

Rimane tuttavia il divario di genere: circa 13,3 punti separano il tasso di occupazione maschile (75,6%) da quello femminile (62,3%). Il dato piemontese è migliore rispetto alla media nazionale: in Italia infatti il gap tra tasso di occupazione maschile e femminile è di circa 17,8 punti. Inoltre, il tasso di occupazione femminile in Italia risulta inferiore di 12,6 punti rispetto alla media dell’Unione europea ed è il valore più basso tra i 27 paesi dell’Unione come si legge sul rapporto di Cnel-Istat “Il lavoro delle donne tra ostacoli e opportunità” presentato il 6 marzo a Villa Lubin, a Roma.

In più il tasso di inattività per le donne rimane fermo al 42,2% e l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 un tasso di occupazione femminile almeno pari all’86,8 per cento di quello maschile appare difficilmente raggiungibile dall’Italia, come ha segnalato anche l’ultimo rapporto Asvis.

Previsioni occupazionali

Per ovviare al calo delle assunzioni la “prioritaria è l’attenzione al mismatch tra domanda e offerta di lavoro, attraverso il potenziamento dei servizi di orientamento e formazione professionale, in stretta collaborazione con le imprese e il sistema scolastico. Si rende necessario un investimento mirato nello sviluppo di competenze digitali e green, in linea con le esigenze del tessuto produttivo ” commenta il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

Si regista infatti un calo nelle previsioni di assunzione per i primi mesi del 2025. Bisogna inoltre segnalare che, a livello nazionale, è aumentato anche il numero delle persone inattive, cioè che non risultano né occupate, né in cerca di occupazione.

A marzo 2025 il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa il 49,5% delle assunzioni programmate in Piemonte. La quota di imprese che prevede di avere difficoltà a reperire i profili desiderati è rimasta invariata rispetto al dato di febbraio, lievemente inferiore invece rispetto a quello di marzo 2024. La quota di aziende piemontesi che dichiara difficoltà di reperimento è superiore di oltre 1 punto percentuale a quella nazionale (48,2%). Nel 32% dei casi le imprese segnalano la mancanza di candidati come principale motivazione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, la preparazione inadeguata dei candidati stessi è indicata come causa dal 13,2% delle aziende intervistate.

Il mismatch è infattii la mancata corrispondenza tra la domanda di lavoro da parte delle imprese e l’offerta da parte dei lavoratori. Si tratta di un fenomeno diffuso in Italia, per questo gli esperti parlano di “anomalia italiana”: un grosso bacino di persone disoccupate che avrebbe bisogno di lavorare e tuttavia i lavori che vengono offerti sono senza personale.

Il settore dei servizi continua a generare la quota più consistente della domanda di lavoro, con 56.490 entrate, pari al 68,4% del totale. A seguire l’industria che prevede 26.090 entrate, creando il 31,6% della domanda totale e registrando un calo di 3.740 unità rispetto al periodo marzo-maggio 2024.

 Le aziende piemontesi prevedono di stipulare circa 27.670 contratti nel mese di marzo 2025. Se si amplia l’orizzonte temporale al trimestre marzo-maggio 2025, il numero di contratti programmati sale a 82.580. Per quanto riguarda la tipologia di impiego, il 79,1% sarà per personale dipendente.

Sul tavolo ci sono principalmente contratti a tempo determinato, che rappresentano il 60% delle entrate programmate, quelli a tempo indeterminato costituiscono solo il 28% dei casi. il 9% dei contratti di lavoro sono contratti di apprendistato, le altre forme contrattuali rappresentano la quota residuale del 3% del totale regionale. Delle 27.670 entrate previste in Piemonte per marzo 2025, il 14% è costituito da laureati (in calo di due punti percentuali rispetto al mese precedente), il 27% da diplomati, mentre le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo rappresentano rispettivamente il 38% e il 18%.

Articoli Correlati