“Io sono cattolico, sa cosa vuol dire cattolico? Universale. Noi ci apriamo a tutti”. Così Christian Greco, direttore della Fondazione Museo Egizio di Torino, ha risposto alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, durante un faccia a faccia avvenuto venerdì scorso di fronte al Museo. Il direttore era stato accusato di “essere razzista verso gli italiani”.
https://www.youtube.com/watch?v=gbNINSwoRZE
L’antefatto
Giorgia Meloni arriva a Torino il o febbraio per aprire la campagna elettorale e lanciare la candidatura di Augusta Montaruli. Dopo un giro al mercato di corso Cincinnato, organizza una breve protesta di fronte al Museo Egizio e scaglia un j’accuse a Christian Greco. Il direttore scende in strada per rispondere direttamente alla numero di FdI. Al centro della polemica, l’iniziativa del Museo “Fortunato chi parla arabo”, che permette alle coppie torinesi di lingua araba di pagare due biglietti al prezzo di uno. Un’opportunità, per il direttore, di “avvicinare i nuovi torinesi alle loro antiche radici”, un ostacolo e una forma di discrimazione nei confronti dei cittadini di altri credo e religioni, per la leader di FdI. A pochi giorni di distanza dalla querelle tra Greco e Meloni, arriva l’annuncio di Fratelli d’Italia: se vincerà le elezioni e il centro destra andrà al governo, farà licenziare il direttore del Museo. Immediata la difesa di Greco da parte del mondo dei social network e della politica.
Ho dato personalmente ieri sera la mia solidarietà a #ChristianGreco
Per il resto condivido dalla a alla zeta ciò che scrive il Ministro, bravo Dario. https://t.co/pn0OfPfSXV— Matteo Renzi (@matteorenzi) 12 febbraio 2018
Anche Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, intervenuto questa mattina a Circo Massimo su Radio Capital ha ribadito la solidarietà a Christian Greco. “C’è stata una mescolanza con altre promozioni. Il direttore è bravissimo”.
Chi nomina il direttore del Museo Egizio
In una nota ufficiale diffusa da Fratelli d’Italia, il partito promette, una volta al governo, uno spoil system automatico di tutti i ruoli di nomina del ministero della Cultura, in modo da garantire la trasparenza e il merito, non l’appartenenza ideologica. Il Museo Egizio di Torino non è però statale, ma retto da una fondazione privata. Ed è la fondazione stessa a nominare il direttore in base a un bando pubblico. Arriva però la smentita da parte di Federico Mollicone, responsabile della comunicazione di FdI: “Non ho mai scritto di voler cacciare nessuno tanto meno il direttore del Museo Egizio che so bene essere stato nominato dopo selezione internazionale”.
Christian Greco, un profilo qualificato
Nato ad Arzignano, classe ’75, Christian Greco ha da sempre avuto una passione per Oriente ed Egitto. Il 7 gennaio 1997 parte per un Erasmus all’Università di Leida, nei Paesi Bassi, dove trascorre 17 anni. Durante uno degli inverni olandesi più freddi, il ventunenne Greco parte per la prima stagione di scavi, con l’impegno di pubblicare tutti i materiali metallici raccolti poco distante da Aleppo. Come tutti i ragazzi della sua età fuori dall’Italia, si mantiene facendo lavori saltuari. Fa le pulizie nei bagni pubblici della stazione e lavora come guardiano di notte all’hotel Ibis. I 7 mesi di Erasmus si trasformano ben presto in un master e poi in un’assunzione effettiva come egittologo, che lo portano lontano dall’Italia per 17 anni. Quando, nel 2014, viene nominato direttore del Museo Egizio ha meno di 40 anni, è docente di Egyptian & Archaelogy of Nubia and Sudan, risiede in Olanda e ha all’attivo decine di pubblicazioni scientifiche. Di Egitto ne sa qualcosa, essendo stato sin dal 2009 responsabile della collezione egizia della Fondazione del Museo delle Antichità di Leiden.