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Meisino tra lavori aggiudicati e timori per l’ecosistema

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L’iter progettuale per la realizzazione del “Parco dello sport e dell’educazione ambientale” al Meisino può procedere. L’appalto integrato gestito a livello nazionale dall’ente “Sport e salute”, ramo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è infatti stato aggiudicato nel rispetto delle tempistiche previste dal Pnrr. La progettazione definitiva, quella esecutiva e i relativi lavori sono stati aggiudicati al raggruppamento temporaneo di imprese “Ruscalla”-“Borio”, dell’Astigiano e del Torinese, che ha offerto un ribasso del 18%. La direzione lavori è andata alla “Sicured Solutions” di Cagliari, con un ribasso del 26%. La verifica del progetto definitivo alla “Rina check srl” di Genova, con ribasso del 45,5%.

Il contributo da 11,5 milioni di euro destinato alla Città di Torino per l’intervento è dunque confermato, ma diversi nodi restano da sciogliere. In primis, la posizione dei cittadini che frequentano il parco e che chiedono all’amministrazione un maggior confronto e di non realizzare il progetto nella sua versione originaria, che temono potrebbe danneggiare la biosfera del luogo. Per procedere, poi, il Comune dovrà acquisire i pareri di diversi enti ambientali, a cominciare dal Parco del Po Torinese, che nel febbraio scorso aveva rilevato la non conformità dei cluster progettuali al Piano d’area, documento che tutela le aree naturalistiche. Già annunciata, da parte dell’amministrazione comunale, un’assemblea pubblica per la presentazione del progetto alla cittadinanza, ma la data ancora non c’è. 

Meisino, com’era e com’è

Fino agli anni Ottanta, al Meisino, si trovavano rottamatori e discariche abusive. Oggi ci vivono oltre duecento specie di uccelli, tra cui gli aironi cinerini: una colonia di una novantina di nidi che fa di Torino un unicum in Europa dopo Amsterdam. Ad averla protetta anche l’inaccessibilità dell’isolone di Bertolla, in cui si trovano le captazioni dell’acquedotto municipale.

“All’epoca – spiega Piergiorgio Tenani, presidente dell’Associazione “Il tuo parco” – i cittadini hanno avuto un ruolo determinante nella riqualificazione dell’area. Sette comitati ambientalisti diedero vita ad un progetto che poi la città prese in considerazione, provvedendo al recupero per lotti successivi. Lo abbiamo sempre inteso come uno spazio di tutti, ma soprattutto della natura, da condividere e salvaguardare. Una tutela che poi è diventata anche formale, con l’istituzione del Parco del Po torinese nel 1990″. 

Al centro del parco, la cascina Malpensata, ex area militare utilizzata prima per l’esercitazione dei mezzi corazzati e poi come galoppatoio. La struttura è oggi in stato di abbandono. Il Comune ha già cominciato i lavori di rimozione dell’amianto delle coperture e lo sgombero di rifiuti e materiali, ma al suo interno si trova di tutto, compresi oggetti di una vita quotidiana condotta ai margini. Proprio la struttura, per l’Amministrazione comunale, sarà al centro del progetto di recupero.

Tour virtuale del Parco del Meisino, nella zona nord di Torino, in direzione San Mauro

Il progetto del Comune

“Diventerà il centro di quella che è la nostra idea di Meisino – spiega l’assessore allo Sport della Città Domenico Carretta – un luogo accessibile e aperto, adibito ad ospitare le scuole e rispettoso delle dinamiche del parco. Nell’ex galoppatoio, oggi in abbandono, troveranno spazio spogliatoi, un punto adibito alla ristorazione e, al di sopra delle attuali stalle, che verranno sopraelevate, un’area per il birdwatching”. Tra le proposte del progetto, anche una passerella per collegare le due parti del parco, di qua e di là della strada per San Mauro, oltre che nuovi percorsi ciclopedonali, nuove attrezzature sportive e interventi di natura ambientale.

“Ciò che abbiamo chiesto – afferma l’assessore all’Ambiente Francesco Tresso – è che tutto sia progettato nell’ottica della reversibilità, senza consumo di suolo. Interverremo sul patrimonio arboreo andando ad effettuare dei tagli selettivi di 150 piante in sofferenza, a fronte delle quali ne pianteremo altre 900, con un saldo positivo di 750. Anche le attrezzature sportive verranno utilizzate, ma nell’ottica di poter essere rimosse”. 

Ma quali sono gli sport che si praticheranno al Meisino? Bici, tiro con l’arco, arrampicata, corsa, cricket, orienteering, disc golf, pump truck. “Tutto pensato per essere inserito in un contesto di pregio come il parco del Meisino”, per l’Assessore Carretta, ma sono proprio le proposte sportive a non convincere i fruitori dell’area. 

La spiaggia 

Non verrà interessata dal progetto la spiaggia “Paradiso dei cuori“, uno degli ultimi “lidi” autogestiti ad affacciarsi sul Po, in estate frequentato da molti torinesi. “La spiaggia dovrà essere semmai messa in sicurezza – spiegano gli assessori – ma non verrà toccata da questo tipo di interventi”.

La spiaggia del Meisino, poco oltre lo sbarramento sul fiume

La posizione del comitato “Salviamo il Meisino”

Molteplici e di diversa natura le preoccupazioni dei cittadini. Piergiorgio Tenani, che è anche vice della Consulta ambientale cittadina, chiede innanzitutto un maggior coinvolgimento e un confronto vero sul tema. E a difesa dello status quo del Meisino sono intervenute anche personalità come Giovanna Mezzogiorno ed Ernesto Ferrero. 

Laura Lossi, professore ordinario di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, esprime invece il parere del comitato “Salviamo il Meisino”, nato spontaneamente al diffondersi della notizia del progetto. “Il Mesino è una zona a protezione speciale che contiene aree umide e ha un ecosistema unico nel suo genere – afferma – ed è questo che sta maggiormente a cuore ai cittadini. È un polmone verde per questa città in cui l’aria è inquinata e che va tutelato così com’è, non sovraccaricato di strutture. E l’altra questione che preoccupa i cittadini è il tema della gestione, sia in termini di manutenzione che di rischio privatizzazione di quello che è uno spazio di tutti”. C’è stato modo di confrontarsi con le Istituzioni? “Siamo stati ascoltati in commissione consiliare e abbiamo esposto le nostre idee: abbiamo chiesto al Comune di non realizzare qui il parco dello sport e dell’educazione ambientale, effettuando solo un leggere recupero dell’ex galoppatoio”.

L’ex galoppatoio militare oggi in stato di abbandono

Per il Comune, tuttavia, il progetto è vincolato proprio a quell’area e non ci sono i margini per modifiche sostanziali. Da crono programma, i lavori dovrebbero cominciare entro l’anno e, comunque, essere terminati entro il 2026. Ora però l’Amministrazione comunale ha aperto al confronto con la cittadinanza.

Il servizio sul Parco del Meisino pubblicato nel TG Futura News del 23 marzo 2023

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