“Questo progetto non ha senso, va a interessare una delle aree più preziose della città, che non ha bisogno di nulla se non di essere lasciata stare”. Sono parole durissime, quelle incassate dall’Amministrazione comunale durante l’assemblea pubblica di presentazione del progetto per la realizzazione del “Parco dello sport e dell’educazione ambientale” al Meisino. “Non qui”, dicono i cittadini presenti. Oppure: “Non così”. Ecco, in buona sostanza, le principali posizioni emerse dalla sala gremita, che ha chiesto al Comune un maggiore coinvolgimento sulla progettazione, ma anche e soprattutto una profonda revisione in chiave ambientale, se non la rinuncia stessa all’attuazione del progetto al Meisino. Proposta che apre anche alla riflessione sull’utilizzo delle risorse del Pnrr.
Il “Parco dello sport e dell’educazione ambientale” si è infatti aggiudicato un finanziamento di 11,5 milioni di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, basato sull’erogazione di fondi europei. Una parte di questi è a fondo perduto, la restante è a debito: si tratta, insomma, di un prestito che il beneficiario si impegna a restituire negli anni a venire. A livello nazionale le polemiche non mancano, sia per il timore di perdere i soldi, che per quello di spenderli a vuoto.
“Non sarà il caso del Meisino”, secondo gli assessori allo Sport Domenico Carretta e al Verde Francesco Tresso, che hanno illustrato gli interventi previsti e si sono prestati a un confronto con la sala fino a tarda sera. “Se siamo qui – ha dichiarato Domenico Carretta -è perché crediamo nel valore del dialogo e che questo possa rappresentare anche un’occasione di arricchimento del progetto, che, ricordo, prende vita anche da una serie di istanze che venivano dalla circoscrizione, a cominciare dal recupero dell’ex galoppatoio. Abbiamo già accolto alcune osservazioni sull’area”. Il riferimento è alla pista di nordic ski, stralciata dal progetto poiché ritenuta non sufficientemente rispettosa della biosfera. Al suo posto è ora prevista un’area di rinaturalizzazione con piante autoctone nei pressi della tettoia, a compensazione delle opere inserite.
Ma il “Parco dello sport e dell’educazione ambientale”, ampiamente presentato da dirigenti e professionisti ai molti cittadini giunti per informarsi, non ha convinto la maggior parte della platea di corso Belgio 91. “Questo progetto è un’opportunità – ha ribadito al termine dell’incontro l’assessore Francesco Tresso -, cogliamola. Politicamente noi abbiamo fatto questa scelta e ce ne assumiamo la responsabilità. E dobbiamo tener conto che la cittadinanza è composta da più di 850 mila persone. Sarebbe pesante dover spiegare che rinunciamo perché una parte non lo vuole”.
Sono molti i cittadini che hanno chiesto la parola. Il presidente della consulta ambientale cittadina Piergiorgio Tenani, ma anche Laura Lossi, portavoce del comitato Salviamo il Meisino, Bruno Morra, del comitato Borgata Rosa-Sassi, lo chef Federico Francesco Ferrero, e tanti, tantissimi cittadini che si sono espressi in maniera contraria al parco, già divenuto bandiera dell’anima “green” della città. Sabato mattina una pedalata collettiva dal Meisino alla Pellerina unirà idealmente i due “fronti” di resistenza ambientale.
La conclusione, in corso Belgio, spetta al meteorologo Luca Mercalli, che tenta la via della mediazione: “C’è un canale aperto, manteniamolo”.