La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Media locali, tanti mondi ma una sola ricetta: libertà

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“L’ingrediente giusto per un giornalismo locale di successo? La libertà: essere gli editori di sé stessi”. Christopher Robbins è cofondatore di Hell Gate, una testata locale newyorchese che è riuscita a farsi spazio nell’informazione della grande mela. “I giornalisti che lavorano per Hell Gate – racconta – guadagnano tutti lo stesso stipendio perché hanno le stesse quote della società. Potrebbe sembrare una situazione poco stabile, ma questo ci permette di essere indipendenti soprattutto per quanto riguarda il racconto delle notizie. Non abbiamo nessuno che ci dice cosa fare o di cosa parlare”.

Hell Gate è cresciuta durante la pandemia. “Siamo riusciti – continua – a raggiungere i cittadini trattando la politica in modo divertente, schietto e a volte molto irriverente. E lo stesso per quanto riguarda l’arte e la cultura”. Nessuna gerarchia, nessun direttore e nessun caporedattore. “Siamo una cooperativa di giornalisti, credo che sia una forma molto democratica di autogestione. A volte ci serve molto tempo a prendere le decisioni, ma al momento è un sistema che funziona. Arriviamo tutti da ambienti simili e dopo essere stati più volte stressati dai capi, abbiamo deciso di creare qualcosa di nuovo, partendo da zero dove l’unica regola è: uno vale uno”.

La libertà dell’informazione newyorchese non è la stessa di cui godono i giornalisti in Messico. Mael Vallejo è il vicedirettore di Capital Digital, una radio locale di Città del Messico. “Non abbiamo modelli di business di successo nel nostro paese – racconta – perché la maggior parte delle realtà giornalistiche sopravvive grazie ai finanziamenti governativi. E questo ci limita molto su quello che scriviamo e pubblichiamo. Il Messico è uno degli stati più pericolosi al mondo per fare giornalismo, soprattutto per quanto riguarda i temi legati alla criminalità organizzata. Il rischio è molto alto. Quindi la maggior parte dei media si concentra su notizie nazionali, lasciando in disparte i problemi locali”. Capital Digital sta registrando ottimi ascolti. “Ai messicani piacciono molto i canali radiofonici – continua -. Noi insistiamo molto con i podcast e con gli streaming audio di spettacoli che vengono fatti in città. Sembrerà una cosa banale, ma in Messico non lo è”.