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Marco Montemagno: “I video? Utili per coltivare il brand, ma non bastano per vivere”

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di Federico Parodi

All’anagrafe è Marco Montemagno, ma sul web è conosciuto come Monty. Esperto di internet e comunicazione digitale, vive a Brighton, in Inghilterra, e ha 44 anni. Segni particolari? Oltre 330mila follower sulla pagina Facebook. Il numero è in costante crescita da quando, circa due anni fa, ha deciso di intraprendere un progetto ambizioso: produrre un video al giorno e condividerlo con i fan. Montemagno si rivolge a una platea variegata: dagli imprenditori desiderosi rilanciare il proprio business a chi, più semplicemente, vuole un suggerimento sul prossimo libro da acquistare. Il suo faccione in primo piano è in grado di ipnotizzare lo spettatore per due, tre, quattro minuti, nei quali dispensa pillole di saggezza tra il serio e l’ironico con l’hashtag #pilloledimonty e offre consigli per migliorarsi. Guai, però, a etichettarlo come un motivatore. Lui si definisce piuttosto un comunicatore e un imprenditore di se stesso.

Da marzo 2015 ogni mattina ti svegli e posti un video sui tuoi canali social. Qual è la ricetta segreta per essere originale?
Non solo pubblico un video al giorno, ma continuo a ripetere quanto sia importante per un brand pubblicare un video al giorno. È ancora un buon momento per farlo, mentre fra un paio d’anni non sarà più così innovativo. È possibile essere originale semplicemente comunicando sugli argomenti di cui si ha competenza: per esempio se hai una pizzeria, dovresti fare un video al giorno sugli ingredienti, sulla pizza senza glutine o su quella per vegani.

A quasi due anni dall’inizio del progetto sei soddisfatto del risultato?
Sì, ma non dimentico quello che mi ha detto il fondatore di Amazon Jeff Bezos quando l’ho intervistato anni fa: “Online è sempre il primo giorno”. Va bene essere soddisfatti, ma bisogna continuare, dare il massimo come se fosse il primo giorno.

Ti aspettavi tutti questi follower?
C’è una crescita di circa 1000 fan al giorno, ma più che la quantità apprezzo la qualità. Arrivano tanti commenti e messaggi positivi. Mi piace avere questo tipo di relazione con le persone.

Come gestisci le tue pagine social? C’è qualcuno che lo fa per te?
Me ne occupo in prima persona. Penso sia importante per un brand comunicare direttamente, anche per una questione di trasparenza. E poi ho un bot per Messenger: non rispondo ai messaggi, ma quando pubblico e intervengo in qualche forum sono sempre io.

Quanto guadagni con questa attività? Ti basta per vivere?
Molto di quello che si vede online è solo la punta dell’iceberg. Quasi nessuno riesce a vivere di soli video. Però sono utili per costruire una piattaforma scalabile nel tempo. Io sono imprenditore nel digital da circa 15 anni: ho creato startup come Blogosfere, Reboot Italy e SuperSummit e nel 2017 ne lancio una proprio per il video. Inoltre, modero eventi internazionali nel settore. Direi che basta.

Cos’è la tua Guru Academy?
È una piccola community che coltivo per hobby, formata da professionisti e imprenditori selezionati. Si parla dei temi trattati nei miei video: digital, business, mentalità e attitudine di chi ha successo, comunicazione e marketing online, personal branding, nuovi trend tech da seguire. L’obiettivo è la condivisione. C’è una lista d’attesa di un migliaio di persone: vogliamo mantenere il numero limitato proprio per non perdere questa finalità.

Hai condotto per sette anni la rubrica di SkyTg24 Io Reporter. Dopo hai avuto altre offerte per lavorare in televisione?
Ne ho avute diverse nel tempo, ma, finora, non le ho prese in considerazione. Per il 2017 sto valutando un rientro in tv, ma non posso aggiungere altro.

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