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Maratona web per il 25 aprile. Storia, voci e testimonianze per celebrare la Liberazione

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Nell’anno in cui ricorre il settantacinquesimo anniversario, il 25 aprile assume un significato particolare per l’emergenza sanitaria che sta stravolgendo la vita individuale e collettiva. Data l’assoluta impossibilità di assembrarsi per le strade o nelle piazze – come ricordato dalla sindaca di Torino Chiara Appendino – i festeggiamenti per la Liberazione d’Italia si spostano online.

Il Polo del 900, assieme al Museo diffuso della Resistenza, alle Biblioteche Civiche Torinesi e alle istituzioni (Città di Torino, Università degli studi, Consiglio regionale piemontese) organizza una maratona di voci, musica e storie durante tutta la giornata di sabato. A partire dalle ore 10, collegandosi ai siti www.comune.torino.it  e www.cr.piemonte.it, sarà possibile assistere a una staffetta digitale e celebrare il 25 aprile in una grande piazza virtuale seguita sui social con l’hashtag #Torino25aprile.

“Una grande festa a cui parteciperanno oltre 300 tra scrittori, storici e sociologi, con la partecipazione di 64 realtà culturali coinvolte” ha spiegato l’assessora alla Cultura della città Francesca Leon. “Durante la giornata – ha proseguito – seguiremo anche il flash mob organizzato dall’Anpi alle ore 15. L’invito ai cittadini è quello di esporre il tricolore e accendere una luce, una candela o un qualsiasi lume sui propri balconi o finestre”.

Assieme a filmati, testimonianze e contributi artistici, saranno protagonisti esperti come Alessandro Barbero, Barbara Berruti, Mirco Carrattieri, Giovanni De Luna, Cleofe Filippi, Carlo Greppi e Bruno Segre. Proprio quest’ultimo è stato citato da Bruno Soave, presidente della Fondazione Polo del ‘900, durante l’incontro con la stampa: “Nei giorni scorsi questo ragazzo di 102 anni ci ha detto ‘Ci sono molte analogie – soprattutto psicologiche – tra quel periodo e la situazione odierna. Innanzitutto ricordiamoci che la Resistenza durò 20 mesi e iniziò dopo che già da 3 anni si combatteva la guerra. Nell’estate ’44 si pensava che tutto fosse finito, ma ben presto ci rendemmo conto che le cose non stavano così: oggi, proprio come allora, aspettiamo scalpitanti che tutto finisca senza sapere quando. E proprio come allora sappiamo che non possiamo uscirne da soli, è necessaria la collaborazione di tutti. Per ultimo segnalo un forte insegnamento che ci arriva da quel tempo: programmare il dopo. In molti pensavano di relegare il fascismo ad una parentesi poco significativa, dimenticandosene in breve tempo. Per fortuna è nata una nuova Italia sulle spalle di chi aveva combattuto. Ci fu un sentimento comune di riscatto che fu determinante per la creazione della Repubblica, della Costituzione e delle libertà democratiche di cui ancora oggi godiamo’”.

Un invito a non dimenticare e a fare tesoro degli insegnamenti che ci arrivano da quel periodo. Un pensiero che ha ribadito anche Chiara Appendino: “La distanza fisica non ci impedirà di ricordarci cosa ci ha trasmesso il 25 aprile. La mia generazione è stata molto fortunata perché ha potuto fruire direttamente dei racconti di chi ha vissuto quel periodo. I nostri genitori e i nostri nonni hanno potuto raccontarci quei momenti, ma in futuro questo non sarà più possibile. La giornata di sabato vuole quindi essere un modo per avvicinare i più giovani al 25 aprile tramite le testimonianze di chi rappresenta la nostra memoria storica”.

FEDERICO CASANOVA

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