“Mancano sicurezza e centri di aggregazione. E non vediamo niente che possa riqualificare il nostro quartiere”. Pasquale Ricucci è uno dei promotori della petizione al Consiglio comunale di Torino firmata da 597 cittadini residenti nella Circoscrizione 6, che comprende i quartieri di Falchera, Pietra Alta e Rebaudengo. Nel testo, presentato mercoledì mattina durante un diritto di tribuna a cui era presente anche la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, si denunciano “paura e diffidenza, soprattutto da parte delle fasce deboli e cioè di anziani, donne e minori”. Le cause: “Aumento della criminalità e dello spaccio” e “mancanza o scarsità di sorveglianza e prevenzione dei reati”.
I cittadini firmatari chiedono all’amministrazione “installazione di telecamere nei punti sensibili” e più forze dell’ordine: “La situazione sta peggiorando e non vorremmo arrivare a situazioni simili ad altre zone periferiche come Barriera”, aggiunge Ricucci, che ha raccontato come i problemi siano cambiati nel tempo. “Già tre anni fa ci eravamo accorti dello spaccio a parco Stura sud, segnalandolo alle forze dell’ordine: quando gli spacciatori hanno capito di essere sorvegliati hanno cominciato a spostarsi nelle vie. Oggi operano in maniera organizzata, muovendosi con biciclette e monopattini elettrici”.
Un’altra questione è il timore di furti: “Ci siamo accorti che c’erano individui che puntavano le persone, soprattutto anziani. Quest’estate ci sono stati tre casi di scippi, in un’occasione è stato necessario chiamare l’ambulanza perché il signore derubato era stato buttato a terra. Noi segnaliamo i problemi, ma non vogliamo fare gli sceriffi, per questo chiediamo più sorveglianza”.
L’altra richiesta al Comune è di sostenere di più le iniziative per riscattare il quartiere e di riqualificare strutture abbandonate come “il Cesm, il parco stura sud, il campo sportivo e il centro d’incontro di Falchera”.
Il Pnrr, denunciano i firmatari nella petizione, “ha lasciato solo briciole in quest’area”. “Non siamo la periferia, ma la periferia della periferia – lamenta Vincenzo Romeo, presidente del centro d’incontro Salvatore Scaveloo di Falchera -. L’amministrazione non ci aiuta a livello culturale, c’è poca presenza e abbiamo pochissimi contatti a livello comunale. Persino il centro d’incontro non è a norma”.
Ma non è sempre stato così: “Abito qui dal 1963 – racconta Angelo, un residente di Falchera -. Allora scelsi di venire qui per l’ambiente, ma ora è tutto abbandonato. Non c’è niente, tranne un piccolo centro commerciale e un bar. Pure i ragazzi non hanno dove andare, oltre all’oratorio. Mancano strutture per l’aggregazione”.