Quando un dipinto della Pinacoteca Vaticana lascia la sua sede per essere esposto altrove, di quell’altrove diventa protagonista assoluto. Per l’edizione 2025 di “Ospite Illustre”, Intesa San Paolo accoglie dal 10 dicembre all’11 gennaio una delle opere più pregevoli del tardo Rinascimento italiano presso le Gallerie d’Italia di Torino, nella sala Turinetti. Si tratta del Riposo durante la fuga in Egitto, meglio noto come Madonna delle ciliegie di Federico Barocci, pittore senese che con quel dipinto, negli anni ’70 del Cinquecento, raggiunse la sua maturità artistica.
Il quadro descrive una scena riportata nel vangelo apocrifo dello pseudo-Matteo, ambientato durante la fuga dall’Egitto di Maria, Giuseppe e Gesù. In questo episodio, Gesù piega una palma e dalle radici emerge acqua. Federico Barocci ha rielaborato il racconto, trasformando la palma in un albero di ciliegie e rendendo tutta la scena un momento intimo e familiare, “Si crea una rivalità naturale tra le varie Gallerie d’Italia per L’ospite illustre più prestigioso – ha scherzato Michele Coppola, executive director arte, cultura e beni storici di Intesa Sanpaolo e direttore generale Gallerie d’Italia – . E da quest’anno iniziano le difficoltà, perché sarà difficile eguagliare un dipinto così prestigioso”. Il direttore ha proseguito spiegando che per questa edizione si è deciso di valorizzare il piano nobile del Palazzo Turinetti, dedicando al quadro la sala che era usata dai consigli di amministrazione di Intesa San Paolo.
Fabrizio Biferali, curatore del reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI dei Musei vaticani, animato da una grande passione e cultura, non ha potuto esimersi dal raccontare dettagli dell’opera ai visitatori curiosi, descrivendo la grande importanza dei colori vividi che “La madonna delle ciliegie”, la sottovalutazione dei disegni preparatori in possesso della Pinacoteca e lo sperimentalismo di Carocci. Ha sottolineato l’importanza che ha avuto la formazione dell’artista a Roma, il contatto con Federico Zuccari e l’affresco nella casina di Pio IV per la realizzazione di quest’opera. “Abbiamo una parte dedicata a quattro quadri di Barocci a Roma, ma questo ha sempre avuto un ‘aura diversa – racconta – : un’aura che emerge ancora di più con questo allestimento”.
L’allestimento è stato realizzato dall’architetto Marco Rainò. La visita è accompagnata da una suite di dieci minuti scritta dal compositore Rodrigo D’Erasmo, “che intende ampliare l’esperienza contemplativa”. Un prestito che non è solo occasione di prestigio. “Queste iniziative sono utili ai curatori perché li porta a confrontarsi nuovamente con l’opera. Quando un’opera entra in una collezione esaminiamo documenti contenenti alcuni passaggi oscuri che oggi si sono chiariti”, ha raccontato Biferali. Infatti grazie al confronto tra i ricercatori è stato possibile ricostruire alcuni passaggi che hanno interessato la Madonna delle Ciliegie, il cui cammino attraverso cinque secoli è stato oggi interamente svelato ed è consultabile dai visitatori della Pinacoteca Vaticana che vorranno andare a vederlo anche là. “Questo quadro è uno dei motivi per i quali i visitatori tornano da noi”, ha concluso Biferali.