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Olimpiade, frattura 5 Stelle in Sala Rossa. Chiamparino: “Grillini inaffidabili”

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Grana a cinque cerchi per il M5S torinese. Il Consiglio comunale di oggi, lunedì 12 marzo, è stato sospeso dopo il giro di interpellanze. Il motivo? L’assenza di quattro consiglieri grillini, che non ha permesso di raggiungere il numero legale e ha costretto il presidente Fabio Versaci a rinviare la seduta. In Sala Rossa la sindaca Chiara Appendino avrebbe dovuto discutere una mozione pro-Olimpiade firmata dal Dem Domenico Carretta, annunciando l’intenzione di inviare la lettera al Cio per manifestare l’interesse della città per una candidatura ai Giochi invernali del 2026. La prima cittadina ha postato sul “blog delle stelle” il suo pensiero sull’ipotesi Torino 2026, presentando il suo “modello rivoluzionario” di organizzazione olimpica incentrato su alcuni punti chiave tra cui la sostenibilità economica e ambientale, il recupero di impianti e strutture già esistenti e un commissario Anac a tutela della legalità dei lavori.

Nonostante l’appoggio espresso da Beppe Grillo venerdì sera durante un’assemblea dei pentastellati torinesi, il progetto di una nuova Olimpiade sotto la Mole ha creato una spaccatura in seno al Movimento. Damiano Carretto, Daniela Albano, Viviana Ferrero e Marina Pollicino: questi i consiglieri che non si sono presentati oggi a Palazzo di Città. Senza il loro voto e senza quello di Deborah Montalbano, ormai passata al gruppo misto, la truppa grillina oggi era composta da 20 consiglieri (sindaca compresa), numero non sufficiente per raggiungere la maggioranza.

Dura la reazione del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, che in un post su Facebook ha definito quanto avvenuto oggi in Consiglio “un chiaro segnale di inaffidabilità del Movimento 5 Stelle di fronte a scelte strategiche per il futuro della comunità”. Ancora l’ex sindaco di Torino: “La scelta di disertare un luogo di confronto pubblico e istituzionale, oltre a impedire le decisioni della Sala Rossa, rischia di dare il segno di una comunità divisa, che è l’esatto opposto di quel saper fare squadra che ci portò compatti alla candidatura, all’assegnazione e alla realizzazione dell’esaltante stagione olimpica di Torino 2006″. Le divisioni interne al M5S rischiano di influenzare la scelta del Coni, che dovrà firmare entro fine marzo la lettera da presentare al Cio con la manifestazione d’interesse.

Il vero banco di prova per Appendino sarà mercoledì con la convocazione del Consiglio metropolitano. All’ordine del giorno ci sono due mozioni presentate dalle opposizioni a favore della candidatura ai Giochi. La sindaca proverà a illustrare il suo piano innovativo, ma rischia un’altra diserzione dei consiglieri pentastellati contrari a Torino 2026.

FEDERICO PARODI

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