L’Università si integra con il territorio: torna il Campus Diffuso

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Il “Campus Diffuso” si rinnova, preparandosi all’estate con il coinvolgimento di più aule e cambiando vesti con un logo tutto nuovo. L’iniziativa aveva preso piede lo scorso anno, con 900 posti a disposizione degli studenti per trascorrere le giornate di studio all’aperto e in sicurezza in 7 zone verdi della città. Il numero degli spazi a disposizione quest’anno sale invece a 18, ognuno con connessione veloci, postazioni avanzate e, per alcune, anche spazi esterni.

Il progetto, unico in Italia, nasce dalla collaborazione tra Comune, Edisu Piemonte, Politecnico e Università, che puntano alla realizzazione di un modello anglosassone di campus universitario: una costellazione di spazi disseminati per la città, che integrino didattica, intrattenimento e produzione culturale.

“Grazie ai fondi dedicati, saremo in grado di accogliere studenti e studentesse in spazi adeguati allo studio e alla socialità. – dice Valentina Gallo, direttrice del progetto – Le prenotazioni si svolgeranno online e in maniera molto democratica, per cui si aggiudicherà il posto chi arriverà per primo. Poi l’ampio numero di aule a disposizione renderà possibile avere delle chiusure estive molto ridotte”. Alcuni degli spazi, come Cap10100, sono inoltre dei punti culturali, che potranno offrire, una volta allentate le restrizioni per il Covid, anche un intrattenimento serale. “Questa collaborazione tra diverse realtà in nome dei giovani è fondamentale in un momento come questo. Questa generazione si è vista togliere troppo: adesso bisogna dare loro lo spazio che meritano e farci da parte.” conclude Gallo.

Alcune aule sono già in attività, altre aspettano la formalizzazione degli accordi e lo saranno nel corso della prossima settimana, e per avere aggiornamenti sulle disponibilità di ciascuna basterà controllare il sito apposito. Inizialmente saranno disponibili 2300 posti in sicurezza (900 interni e oltre 1300 esterni) numero che sarà pronto ad esplodere al termine dell’emergenza sanitaria. Si tratta già adesso di un numero non irrisorio: i posti presto a disposizione saranno il doppio di quelli attualmente presenti su tutte le aule studio del territorio. I luoghi selezionati saranno soggetti ad una continua evoluzione e perfezionamento, per adattarsi alle esigenze che gli stessi studenti e studentesse comunicheranno. La società, sempre più dinamica e complessa, sta cambiando, e l’Università sembra rendersene conto. “Da soli non si fa più innovazione. Oltre alle competenze specifiche serve capacità di relazionarsi, quindi stiamo cercando di permettere ai ragazzi di stare insieme, ragionare e proporsi” afferma Marzo Alessandro Giusta, assessore alle politiche universitarie e ai giovani.

Gli spazi, disseminati per tutta la città e le otto Circoscrizioni, raggiungeranno inoltre per la prima volta aree del territorio che non sono mai entrate in contatto con il mondo universitario. “Interi quartieri che non hanno mai davvero conosciuto l’ecosistema universitario possono adesso viverlo, mettendo a disposizione spazi inutilizzati o sottoutilizzati in alcune ore della giornata – commenta il Alessandro Sciretti, presidente di EDISU Piemonte – L’obiettivo del progetto è di creare un’offerta flessibile ma strutturata, che diventi un elemento distintivo e permanente nel panorama di Torino.”