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Circolo dei lettori, Loewenthal resta alla guida

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“Sono contenta della fiducia che mi è stata accordata in questi tre anni passati e nei prossimi e sono al lavoro”. Così Elena Loewenthal commenta a caldo il rinnovo del suo incarico come direttrice della Fondazione Circolo dei lettori. Il Consiglio di gestione presieduto da Giulio Biino, di concerto con la regione Piemonte, ha confermato Loewenthal per il biennio 2023-2024 per l’ottimo lavoro svolto finora. Sotto la sua direzione il Circolo ha dovuto affrontare il ritorno alla socialità culturale dopo il lockdown e punta a sviluppare nuove idee per dare risalto alla lettura come strumento di formazione culturale e collettiva. Negli ultimi mesi è stata al centro della cronaca, torinese e non, per le vicissitudini legate alla nomina del nuovo direttore del Salone del libro, che è slittata a giugno dopo la rinuncia dello scrittore Paolo Giordano. Il Circolo dei lettori si è quindi mosso per non rimanere in una situazione di stallo e con la direzione vacante.

Come Futura News abbiamo fatto alcune domande su questo rinnovo a Loewenthal.

Come Circolo dei lettori, quali sono gli obiettivi e le prospettive che avete per questo biennio 2023-24?

“Le prospettive sono quelle di andare avanti sulla strada già aperta di attività, coinvolgimento del pubblico, coinvolgimento di realtà e istituzioni del territorio il più possibile ampio e di rendere quel servizio che la cultura rende per definizione come strumento fondamentale e irrinunciabile del vivere insieme. Questo facciamo e continuiamo a fare”.

I ragazzi e le ragazze in età di scuola superiore invece rappresentano forse la fascia d’età che finora è stata un po’ meno raggiunta dalle iniziative del Circolo. Avete in mente dei modi per poterli coinvolgere di più?

“Lavoriamo continuamente per coinvolgere i giovani e cerchiamo sempre di avere proposte che siano per loro interessanti e che riguardano in primis il festival del Classico, che ha sempre una grandissima partecipazione di ragazzi, ma non solo. Noi vediamo ragazzi che vengono al Circolo. Non siamo dell’idea di un pubblico a comparti. Cerchiamo di essere più inclusivi possibile, sia sul piano delle idee sia sul piano del pubblico, delle voci che parlano e delle orecchie che ascoltano”.

Penso glielo abbiano già chiesto, ma a questo punto per la direzione del Salone, ci sono margini?

“Sul Salone non ho nulla dire, preferisco non esprimermi”.

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