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Lo sport che fa bene al sangue

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L’attività fisica è essenziale per i donatori e la corsa è il modo migliore per tenersi in forma

Correre un’ora al giorno, e garantirmi un intervallo di silenzio tutto mio, è indispensabile alla mia salute mentale, scrive Haruki Murakami, celebre autore giapponese e appassionato corridore.

Ma la corsa è indispensabile anche per la salute fisica, soprattutto se si è donatori volontari di sangue. Lo afferma Elia Vazquez, Coordinatore Nazionale dei Giovani Fidas, la Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue: «Per noi donatori lo stato di salute e il benessere fisico sono un fattore importante e dobbiamo trovarci nelle condizioni migliori se vogliamo essere idonei alla trasfusione. Ciò significa evitare la diffusione di tante malattie e far aumentare il numero di persone adatte a prestare questo servizio fondamentale per tutta la comunità, soprattutto in un tale momento di emergenza. Il nostro obiettivo è molto ambizioso, ma con pazienza lo raggiungeremo».

LE INIZIATIVE

Ogni associazione federata alla Fidas sceglie i suoi modi per promuovere la salute, quindi a livello locale sono tante le iniziative e la corsa è il modo migliore e più immediato per mantenersi in salute, perché favorisce l’ossigenazione nel sangue, porta benefici a livello circolatorio e aiuta a smaltire più tossine. «Una squadra non nasce da una persona sola. È stata organizzata me e alcuni altri tesserati appassionati di corsa – continua Elia – ma ha avuto un buon riscontro tra i più giovani, sempre sensibili e interessati a questo genere di attività fisica e ora siamo un gruppo affiatato». Ma perché è stata scelta proprio la corsa? «Abbiamo anche un gruppo di ciclismo. Il jogging però è uno sport che negli ultimi anni sta ottenendo grande successo. C’è da considerare poi che viene fatto da volontari e correre è semplice. Basta avere un paio di scarpe. Poi è un’attività molto elastica, si può fare in compagnia o da soli, non ha grandi costi né come attrezzatura né come impegno temporale. Si può fare quando si ha tempo ed è anche facile da organizzare».

Le squadre podistiche della Fidas si allenano costantemente, ma non partecipano a vere e proprie gare, proprio perché il loro scopo è sensibilizzare le persone ad uno stile di vita sano. E ogni associazione lo fa nel suo modo personale. «La federata di Torino organizza da tre anni “S-Corriamo Insieme”, una camminata/corsa non competitiva per ricordare a tutti l’importanza della donazione ed è riuscita a fare correre insieme 300 persone. Noi invece abbiamo organizzato con gli stessi obiettivi “Di corsa per Villanova” aggiungendo una raccolta fondi a favore della casa di riposo locale».

Quest’anno i progetti in cantiere erano molti altri: l’8 marzo il gruppo podistico avrebbe voluto partecipare alla Just the Woman I Am, la corsa che si tiene a Torino in occasione della festa della donna, e il 6 aprile si sarebbe dovuta svolgere la giornata mondiale dello sport, il momento più importante, secondo Elia e il gruppo podistico, che aveva intenzione di partecipare. «Come Coor- dinatore Nazionale dei Giovani spe- ravo di iniziative a livello nazionale. Ma non abbiamo potuto farle».

SOSTA FORZATA

Il coronavirus infatti ha temporaneamente fermato tutte le attività e le manifestazioni. Ma non ha fermato gli sportivi che provano in tutti i modi a mantenere uno stile di vita sano: «In questo periodo pur- troppo le ordinanze non permettono di muoversi per la corsa e quindi cerchiamo di arrangiarci come possiamo. Alcuni fortunati che hanno il giardino corrono o fanno attività fisica all’esterno, altri usano il tapis roulant e la cyclette. Chi non riesce, si allena con esercizi di stretching o plank per stimolare tutti i muscoli del corpo e mantenerli attivi. Comunque stiamo tutti aspettando il momento in cui si potrà finalmente uscire e tornare a correre, ovviamente senza assembramenti».

Articolo tratto dal Magazine Futura uscito il 22 aprile 2020. Leggi il Pdf cliccando qui.

JACOPO TOMATIS