La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

L’importanza del volontariato nella provincia di Lucca

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Medici e infermieri sono in prima linea nella lotta al coronavirus: rientrano tra le categorie più esposte ai rischi del contagio. Ma nelle retrovie e a loro fianco operano una serie di persone di cui non si sente parlare spesso, che si rivelano cruciali per garantire assistenza e soccorso: i volontari. Il ruolo delle associazioni di pronto intervento e di pubblica assistenza è fondamentale soprattutto nelle zone di provincia, dove mancano strutture ospedaliere attrezzate e reparti di terapia intensiva.

 

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Nel territorio di Lucca, tra i più colpiti dal Coronavirus in Toscana  – i dati di ieri, domenica 22 marzo, segnalavano 356 casi di positività – operano diverse realtà, come la Croce Verde Lucca. “Quando è scoppiata l’emergenza in Lombardia avevamo iniziato a limitare in sede l’accesso al minor numero di persone e ad acquistare il materiale di protezione necessario per affrontare il virus”, racconta Elisa Ricci, presidente dell’associazione. La Croce Verde di Lucca – che ha sezioni a Coreglia Antelminelli, a Castelnuovo di Garfagnana e a Guamo – si è mossa in anticipo rispetto all’andamento del virus, garantendo la prosecuzione del servizio e dell’attività, ma allo stesso tempo la sicurezza dei propri volontari.  “Abbiamo dovuto sospendere alcuni servizi sociali e culturali, come l’attività della biblioteca, pur di tutelare la salute delle persone”, racconta Ricci. Ma è rimasto aperto l’asilo notturno, in un momento in cui i senzatetto sono alle prese con grattacapi legali e problemi di assistenza sociale. “Ci sono 18 posti letto. Ogni sera operiamo una serie di controlli alle persone che arrivano: molte di loro prima di entrare nel dormitorio si recano alle mense della Caritas”.

La Croce Verde di Lucca, da quando il virus è arrivato in Toscana, ha aperto un’unità di crisi che si riunisce virtualmente due volte al giorno, L’unità è costituita dal direttore sanitario, dalla presidente e da alcuni delegati alla comunicazione e alla Protezione Civile. 

 

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Il ruolo dei volontari si rivela fondamentale per garantire l’operatività delle ambulanze che sono attive a Lucca e nelle altre zone della provincia. “Siamo impegnati con alcuni turni di emergenza ogni settimana, con squadre attive 24h su 24”, racconta Matteo Ghiroldi, volontario e responsabile della Protezione Civile all’interno dell’unità di crisi. Il ragazzo era di turno a Lucca, durante l’ultima settimana. “Abbiamo avuto diversi casi sospetti e positivi. Il trend ormai è in crescita, le persone chiamano soltanto per il coronavirus”. Le uscite delle ambulanze sono continue,  ma l’impegno dei volontari rimane forte, in una regione che vede il trasporto di emergenza affidato alla gestione dalle associazioni. “La Toscana ha il maggior numero di volontari per la pubblica assistenza ed è un modello organizzativo. Molti lavoratori che adesso stanno a casa o si trovano in cassa integrazione ci danno un grosso aiuto”, racconta il volontario.

Ma ci sono stati alcuni casi di persone che hanno cessato di proseguire i servizi di emergenza per non mettere a repentaglio la propria salute o quella della propria famiglia. “Vivono insieme a persone anziane o con patologie. Ora fanno attività meno esposte al contagio, come i trasferimenti e il servizio di centralino”, afferma Ricci. Secondo la presidente dell’associazione c’è stato un forte senso di responsabilità, “un atto eroico da parte dei volontari” 

 

La comunicazione sui social

 

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L’attività del volontariato ha bisogno di essere comunicata bene, anche attraverso i canali social. “In questo mondo nelle gran parte dei casi, ci si arriva se ne fai diretta esperienza o ti ci trascina qualcuno”, spiega Alessandro Bacaloni, delegato per la comunicazione della Croce Verde di Lucca, che poi aggiunge: “La comunicazione del terzo settore necessita per forza di contenuti; dobbiamo essere in grado di mandare messaggi corretti e positivi”.

 

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La misericordia di Piazza al Serchio

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Sessanta chilometri separano Lucca da Piazza al Serchio. Nella cittadina dell’Alta Garfagnana è attiva la Misericordia. L’associazione copre un’area di provincia dove vivono almeno 10mila persone, tra i comuni di  San Romano in Garfagnana, Sillano-Giuncugnano, Minucciano, Camporgiano e Pieve San Lorenzo.  Attualmente la situazione della zona appare sotto controllo, anche se ci sono stati alcuni casi di Coronavirus negli ultimi giorni. “Alcuni dei nostri volontari hanno comprensibilmente paura del virus. Ma anche alcuni dottori vivono con qualche timore”, spiega Valentina Fais, volontaria della Misericordia. La ragazza fa parte del magistero – il consiglio che gestisce l’attività dell’associazione – ed è una delle formatrici che si occupano dei corsi per volontari. “Insegniamo le tecniche di pronto soccorso. In questo momento abbiamo il compito di spiegare ai volontari come comportarsi di fronte ai casi sospetti di Coronavirus”.

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Valentina e gli altri formatori che si occupano dei corsi hanno dovuto affrontare le problematiche legate alle regole e alle precauzioni da seguire. “Il momento è caratterizzato da una forte incertezza. I protocolli possono cambiare a seconda dell’evolversi della situazione”. La Misericordia di Piazza al Serchio manda diverse squadre di soccorso a seconda degli interventi. “Se dobbiamo agire nei casi dove vi sono malattie respiratorie, e quindi maggiore probabilità di coronavirus, i protocolli prevedono l’intervento del medico che deve entrare nell’abitazione della persona e compiere le sue valutazioni”.

 

[aesop_audio title=”Valentina Fais, formatrice Misericordia di Piazza al Serchio” src=”http://futura.news/wp-content/uploads/2020/03/Valentina-Fias.mp3″ loop=”on” viewstart=”off” viewend=”on” hidden=”off”]

L’obiettivo è quello di non mettere a rischio troppe persone, perché ne va dell’attività stessa dell’associazione. “Un’associazione no profit come la nostra, costituita soltanto da volontari, nel caso di un contagio rischia il fuggi fuggi generale”, spiega la ragazza.  Ogni giorno – inclusi i weekend – servono almeno nove persone che siano in grado di coprire i turni, anche quelli di emergenza. “Diverse persone hanno deciso che non faranno più turni con l’ambulanza. Alcuni hanno paura del contagio, mentre altri vivono con persone anziane e con differenti patologie”. Tra le persone rimaste a coprire i turni ci sono alcuni ragazzi del servizio civile. “Hanno deciso di rimanere, nonostante il servizio sia stato sospeso dalla Regione Toscana”, spiega la ragazza. 

 

[aesop_audio title=”Yuriy Syrotyuk, volontario Misericordia di Piazza al Serchio ” src=”http://futura.news/wp-content/uploads/2020/03/Yuri.mp3″ loop=”on” viewstart=”off” viewend=”on” hidden=”off”]

 

Yuriy è un volontario della Misericordia. Dal 2014 svolge turni di emergenza . “Il volontariato  è fondamentale nel nostro territorio – la Garfagnana – ed è una parte essenziale del nostro paese”. Secondo il ragazzo l’associazione produce una lavoro fondamentale per la comunità. “Grazie al sacrificio dei volontari viene garantito un servizio 24 ore su 24, sette giorni su sette”. 

 

Dal nostro corrispondente RICCARDO PIERONI

Per l’emergenza coronavirus la redazione di FuturaNews si è organizzata per lavorare diffusa sul territorio di appartenenza degli studenti giornalisti praticanti del Master Giorgio Bocca, che ha attivato la formazione a distanza.
Per questo le notizie locali da oggi saranno firmate dai nostri “corrispondenti”, sparsi dal Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia Romagna alla Toscana, dal Lazio alla Campania fino alla Puglia e al Friuli Venezia Giulia.