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L’imbarazzo delle Acli davanti ai 500 mila euro della Regione

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“I politici si stanno muovendo in vista della campagna elettorale, lo fanno sempre, chi in maniera più trasparente e chi in maniera più sotterranea”. Mario Tretola, presidente regionale delle Acli Piemonte, commenta così l’emendamento a firma del capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Piemonte Alberto Preioni che ha stanziato, per il 2024, 500mila euro. La cosa interessante è che questi soldi, Preioni ha proposto di destinarli proprio ai circoli Acli piemontesi.

C’è un certo imbarazzo, ma anche la rivendicazione di “avere la coscienza pulita”, da parte delle Acli. Associazione dell’area cattolica storicamente più vicina al centrosinistra che al centrodestra, le Acli hanno reagito alla notizia firmando, insieme alle altre organizzazioni che costituiscono il Forum del Terzo Settore, un comunicato in cui si stigmatizza la scelta della Regione guidata da Alberto Cirio di premiare una sola tra le associazioni e i gruppi del privato sociale.

Ma facciamo un passo indietro. È il 22 novembre, quando, in Consiglio regionale, il capogruppo della Lega propone l’emendamento in questione nell’ambito della discussione sulla variazione di bilancio 2023-2025. “Le Acli è da molto tempo che non ricevono un aiuto da parte della Regione Piemonte – sostiene Preioni -, a differenza di tante attività che, invece, hanno potuto accedere al bonus Piemonte. Questo non è un intervento strutturale, ma una misura straordinaria che per quest’anno abbiamo deciso di erogare a questa associazione. Nulla vieta che il prossimo anno venga scelta un’altra realtà”. Dai banchi delle opposizioni si levano accuse nei confronti del rappresentante del Carroccio. Il consigliere del Pd Diego Sarno non ha peli sulla lingua: “Si tratta di una mossa elettorale”.

Reagiscono, come detto, anche gruppi e movimenti del Terzo Settore nel suo insieme. “Non capiamo quali siano le motivazioni di questa scelta – dice Gabriele Moroni, presidente regionale Arci e portavoce del Forum del Terzo Settore in Piemonte – . Non capiamo perché premiare una sola realtà ed escludere tutte le altre”. E anche i beneficiari si dicono stupiti: “Siamo cascati proprio dalle nuvole – racconta Tretola –, non ha senso una cosa di questo genere. È contro lo statuto del Forum del Terzo settore condiviso tra l’altro con la Regione Piemonte. Non mi meraviglierebbe se questo provvedimento venisse impugnato davanti alla Corte dei Conti perché manca dei criteri di trasparenza e pluralità. Il Forum è un luogo unitario che si rapporta con l’ente pubblico proprio per discutere sui temi che affronta nei vari territori. Insieme alle altre associazioni lavoriamo per essere una forza unica”.

Il nodo della discordia è rappresentato anche dalle modalità con cui verrà erogato il finanziamento. “Noi non vogliamo regalie mosse da qualche interesse politico – spiega -, ma interventi strutturali che siano garantiti negli anni. Devono essere aperti dei bandi ai quali poter partecipare attraverso dei progetti. E, una volta che abbiamo accesso al finanziamento, vorremmo anche ci fosse l’obbligo della rendicontazione con il conseguente controllo da parte degli organi competenti. Non abbiamo bisogno di alcun intervento a pioggia”.

Qualcuno, tra i corridoi di Palazzo Lascaris, si fa scappare che a suggerire l’idea a Preioni siano stati due presidenti di circoli Acli del Verbano-Cusio-Ossola, dove il consigliere regionale leghista ha origine e rapporti con tanti. Tutto lecito, nel caso. Ma è comunque una circostanza che spinge il presidente regionale delle Acli Tretola a una precisazione: “Preioni è conosciuto sul territorio, quindi anche dai presidenti delle Acli di quella zona, ma a me non risulta che siano state fatte richieste specifiche. Le richieste sono solo quelle di buona collaborazione e informazione per migliorare le realtà sociali, per rappresentare le disfunzioni del territorio”.

Insomma, un vero rebus. Ma il capogruppo Preioni non ci sta e rilancia: “Non so quanto questo Forum sia realmente rappresentativo del Terzo settore. E non capisco la presa di posizione delle Acli. Anche se non mi stupisco: l’Italia è il Paese delle polemiche”. Preioni sottolinea che, ogni anno, “Regione Piemonte finanzia diverse associazioni e nessuno si lamenta”. E cita il caso di Libera, che però è destinataria di fondi per un tema particolare come la lotta alla mafia e l’impegno per la cultura della legalità.

Per Preioni non c’è alcun trattamento di favore per le Acli: “Lo sarebbe se avessimo fatto una misura strutturale e pluriennale solo per loro. Allora ci sarebbe stata disparità di trattamento. Ma così non è. Tra l’altro le Acli non sono sicuramente il braccio armato della Lega e nemmeno del centrodestra, quindi siamo liberi da ogni possibile retropensiero politico”.