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Liberitutti: da cooperativa di quartiere a network di imprese sociali

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Lavorare sul territorio per il territorio, assieme alle persone che lo abitano. Fondata nel 1999 da un gruppo di giovani attivisti torinesi, Liberitutti nasce come cooperativa di quartiere con l’obiettivo di rispondere ai bisogni delle comunità locali, con un occhio di riguardo per bambini e persone fragili. In 26 anni di attività, Liberitutti è stata capace di evolversi e espandersi, passando da semplice cooperativa a rete capace di mettere insieme diverse realtà low-profit che operano tra Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Sardegna e Sicilia.

Attualmente le attività si dividono in sei aree d’intervento: educazione, infanzia, inclusione sociale, nuovi cittadini, sviluppo locale e Liberitutti factory. Ognuna di esse raccoglie iniziative volte a migliorare la vita delle persone intercettando i bisogni delle comunità, che si tratti di fornire assistenza agli anziani in periferia o di mettere a disposizione spazi per asili nido e baby parking. Nel 2024, sono stati più di 140 i progetti supportati dalla rete Liberitutti, dai quali hanno potuto beneficiare oltre 15 mila persone. Nella maggior parte dei casi si è trattato di individui con background migratorio (55 per cento dei beneficiari), seguiti dagli under 18 (27 per cento dei beneficiari), a riconferma di come l’accoglienza e gli spazi dedicati ai giovani rimangano due dei temi più attuali per quanto riguarda i contesti periferici, urbani e non.

Tra le attività portate avanti nel territorio torinese, impossibile non citare la casa del quartiere Bagni pubblici di via Agliè, gestita da una cooperativa parte della rete Liberitutti, in cui ai servizi di docce si affiancano ogni giorno attività educative e culturali, nel difficile contesto di Barriera di Milano. Dal 2021 l’ecosistema Liberitutti è anche responsabile del rilancio della Cascina Falchera, un centro educativo diffuso che si estende su 14 ettari di territorio basato sui canoni della New european Bauhaus, che coniugano sostenibilità e inclusività. Gli spazi della Cascina sono messi a disposizione della comunità: un luogo di apprendimento permanente grazie ad attività educative e di sperimentazione, ma anche un rifugio sicuro per persone in condizione di temporanea fragilità.

Da oltre vent’anni Liberitutti si impegna inoltre nello sviluppo di attività di commercio sociale, sia attraverso la creazione di brand come Au petit bonheur, che attraverso Liberitutti factory. Quest’ultimo ramo della cooperativa, nato nel 2019, si occupa di promuovere e sviluppare partnership basate su un modello di impresa etico, favorendo la creazione di imprese sociali responsabili che favoriscano la crescita e la professionalizzazione delle persone che la compongono. La commercializzazione dei prodotti avviene sempre sul territorio di riferimento (Roma o Torino), attraverso specifiche attività commerciali partner della cooperativa.

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