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L’Europa di Alessandro Barbero

“Il concetto d’Europa è cambiato tantissimo nei secoli: non è sempre stato quello che pensiamo oggi”. Per Alessandro Barbero è questo il sunto fondamentale della lezione tenutasi giovedì 23 marzo, a Biennale Democrazia. Lo storico, autore e saggista parla a un folto pubblico di studenti e analizza la nascita del concetto politico d’Europa. Al cuore del suo intervento, le battaglie di Adrianopoli (376 d.C.), simbolico inizio del declino dell’Impero romano d’Occidente, e di Poitiers (782 d.C.), scontro decisivo che fermò l’avanzata dei Mori in Europa. Queste sono infatti “due tappe fondamentali, che hanno avuto una funzione epocale nel determinare la nascita del concetto politico d’Europa e il superamento del mondo romano”, afferma Barbero.

Lo storico mette però in guardia da uno “strabismo” diffuso. “È importante essere consapevoli del fatto che noi europei occidentali spesso confondiamo ancora l’Impero romano con l’Europa o con l’Occidente – afferma –. Dobbiamo stare molto attenti, perché si tratta di una stortura di visione che ci portiamo dentro e che facciamo fatica a superare”.

Così, pillola dopo pillola, Barbero accompagna il suo giovane pubblico in un viaggio lungo secoli, che vede da una parte le invasioni barbariche come “il periodo in cui, per la prima volta, viene usato il concetto di Europa per indicare non solo un elemento geografico, ma un pezzo del mondo romano che ha un suo destino diverso dal resto”, dall’altra, la battaglia di Poitiers come “il primo momento in assoluto in cui uno storico contemporaneo ha visto ‘gli europei’ difendersi dall’espansione araba”.

Il percorso lungo il concetto d’Europa è certo travagliato, difficile da sintetizzare. Pena il rischio dell’ipersemplificazione. Probabilmente nemmeno concluso. Eppure, provare a tratteggiarlo è fondamentale per comprendere e salvaguardare la democrazia. Soprattutto per le generazioni del domani.

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