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Legge elettorale in Piemonte, il centrodestra cede

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La maggioranza apre uno spiraglio e cede sulla questione dei sottosegretari, da quattro si passa a due. Ma l’approvazione della legge elettorale scivola a giugno perché nelle prossime settimane verrà discusso il bilancio. Sono giorni tormentati quelli che si stanno vivendo in Consiglio regionale del Piemonte. La proposta di legge elettorale delle forze politiche di centro destra ha fatto infuriare le opposizioni che hanno scelto la strada dell’ostruzionismo con la presentazione di 7mila emendamenti. I nodi più contestati: l’introduzione della figura del sottosegretario e la previsione di una soglia di sbarramento che penalizzerebbe i piccoli partiti.

“Ci siamo trovati davanti a migliaia di emendamenti – racconta il consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni, nonché primo firmatario della proposta – un numero che avrebbe portato a due anni di discussione in aula. E per farli decadere abbiamo scelto di ridurre i sottosegretari da quattro a due. Ora dovranno passare 60 giorni per poi rivotare nuovamente il testo. Queste due nuove figure sono già coperte dal bilancio dell’ente, quindi non ci sarà nessuno nuovo costo. Nelle prossime settimane verrà portato in aula il bilancio, poi torneremo a discutere della legge elettorale, mi auguro di raggiungere l’approvazione entro giugno”.

La scelta dei partiti di centro destra è rivendicata dalle opposizioni come una vittoria: “Abbiamo costretto la maggioranza a dimezzare il numero dei sottosegretari – dicono il segretario regionale del Pd Domenico Rossi e il presidente del Gruppo Pd in Consiglio Raffaele Gallo -. La riduzione, insieme all’impegno a cancellare la legge sui super-consulenti, di fatto elimina ogni aumento legato ai costi della politica”.

“La proposta – aggiungono – era sbagliata nel merito e nel metodo. Nel merito perché chiedeva di inserire lo stesso numero di sottosegretari che ha la Lombardia che ha più del doppio degli abitanti del Piemonte oltre a un numero maggiore di consiglieri e assessori. Nel metodo, perché le regole del gioco si cambiano insieme attraverso il dialogo e non con atti unilaterali e prove di forza”.

I sottosegretari aiuteranno gli assessori nell’espletare le loro mansioni? Una tesi che non convince le opposizioni. “Se la sanità non funziona in Piemonte – continuano Gallo e Rossi – non è perché mancano figure nuove, ma perché il centrodestra non sa farla funzionare. Già oggi la presenza  in aula del centrodestra, ma in generale della Giunta, è molto limitata. Con l’introduzione dei sottosegretari le cose peggioreranno e la Giunta non si farà più vedere. Per noi questa battaglia è un avviso anche per i mesi che ci aspettano”.

La riforma della legge elettorale è un provvedimento necessario per recepire anche alcuni obblighi statali come l’introduzione della doppia preferenza di genere.

Lo Statuto – sottolineano i dem – è la carta di riferimento dei piemontesi che regola la vita di questo consiglio regionale. Lo lasceremo in eredità a chi verrà dopo e dobbiamo avere consapevolezza di quello che scriviamo. Se dobbiamo modificarlo dobbiamo farlo insieme con grande senso istituzionale e non attraverso sotterfugi. Il centrodestra ha fatto di tutto per forzare la mano e impedire alle forze politiche di minoranza di opporsi democraticamente, alla modifica statutaria”.

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