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Lear, Grimaldi: “Il governo batta un colpo, si rischia la chiusura”

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Il futuro della Lear a Grugliasco è tutt’altro che roseo. Lo stabilimento, infatti, è a rischio chiusura e sono oltre 400 i lavoratori a rischio. L’azienda, in questo momento, si trova con volumi estremamente ridotti e con ammortizzatori sociali ormai al lumicino.

Una delegazione di lavoratori ieri ha partecipato a una riunione al Ministero delle Imprese, da cui sono emerse notizie tutt’altro che rassicuranti. All’incontro hanno preso parte anche la Fiom, la Fim e la Uilm.

Al presidio degli operai sotto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, era presenta anche Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra: “Il governo – commenta Grimaldi – batta un colpo. Inaccettabile l’idea che non si possa diversificare la produzione e che l’Italia non sia in grado di continuare a produrre sedili per automobili. L’azienda rischia la chiusura totale o parziale”.

I sindacati: “Incontro insoddisfacente”

“L’ipotesi di arrivare a una chiusura totale o parziale – fanno sapere i sindacati – è assolutamente da scongiurare. Non usciamo soddisfatti da questo incontro, manca un progetto industriale e una copertura significativa e certa di ammortizzatori sociali”.

Il ministero ha rigettato l’ipotesi di una chiusura sia totale che parziale, “ha detto che è solo un inizio del confronto. Ci sarà – fa sapere l’azienda – un nuovo incontro a Roma l’11 gennaio, mentre il 5 dicembre, a Torino si parlerà presso l’Unione Industriale di un’ipotesi di cassa integrazione straordinaria”.

Così Elena Chiorino, assessora regionale al lavoro: “Abbiamo chiesto al ministero il rifinanziamento dell’ammortizzatore sociale, da intendersi come un ‘ponte’ verso una soluzione. Regione pronta a fare la sua parte di fronte ad una visione industriale che superi la monocommittenza e che guardi a tutto il comparto automotive”.

Domani un’assemblea con i lavoratori analizzerà la situazione e metterà a punto le nuove strategie di protesta.

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